Daniele De Santis, condannato per l’omicidio di Ciro Esposito ha rilasciato delle dichiarazioni all’agenzia di stampa Adnkronos ed evidenziate dalla nostra redazione:
“Ogni giorno, in cella, penso a Ciro Esposito. Non nego di aver anche desiderato che l’epilogo di questo dramma fosse a parti inverse. Mi pento di essermi trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. Al posto di Ciro poteva trovarcisi chiunque. Mi rattrista quanto accaduto sull’A1, tutto quanto sta avvenendo oggi restituisce un’immagine del calcio ben lontana dalla vera essenza di questo sport. Se le persone vivessero la passione calcistica per quello che è, come un momento di sana condivisione agonistica e non considerando la partita solo come una sfida per affermare la propria superiorità rispetto all’avversario, certamente non ci sarebbe bisogno di pensare a certe misure così incisive. Mi rendo conto, tuttavia, che comunque siano necessarie per contenere tutte quelle degenerazioni che non dovrebbero appartenere al mondo calcistico. Penso soprattutto ai ragazzini appassionati di calcio, mi piacerebbe che la mia vicenda giudiziaria fosse per loro da insegnamento per evitare che tragedie come quella toccata a Ciro Esposito si ripetano”.
La madre di Ciro Esposito, Antonella Leardi ha voluto replicare con durezza alle parole dell’assassino di suo figlio e lo ha fatto con le seguenti parole:
“Si penta davanti a Dio. Oggi lui dice dal carcere che il giudizio glielo darà solo Dio? Io ho perdonato proprio per l’amore di quel Dio grande e meraviglioso, che ha preso mio figlio sulle sue braccia, quel giorno, e se lo è portato con lui. È per quella speranza che vivo, perché De Santis possa trovare Dio, chieda perdono a lui per quello che ha fatto. Oltre a Ciro ho altri due figli, il mio nipotino si chiama Ciro Esposito, a lui ho raccontato tutto di suo zio, perché i bambini devono sapere tutto. Davvero mi auguro che Daniele De Santis possa trovare Dio nella sua vita, quante volte mi sono inginocchiata e pregato per questo. Però non dica idiozie, perché chi si pente non dice le bugie”.