L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sull’assenza di De Rose per il match di martedì contro l’Entella.
Un’assenza forzata e pesante, quella del numero 20 rosanero, che tatticamente avrà pure delle alternative, ma in termini caratteriali è pressoché insostituibile. Non a caso, da gennaio in poi, le uniche occasioni in cui si è rinunciato a De Rose è stato per squalifica o per scelte tecniche rinnegate nel giro di pochi minuti. Dopodiché, nell’undici di partenza, il nome del capitano ha sempre avuto spazio in distinta. I due gialli rimediati nelle sfide con la Triestina, oggi, pongono Baldini nella situazione di dover trovare un sostituto valido nella prossima partita dei playoff. Impresa difficile, tanto più dopo una gara in cui lo stesso allenatore ha rinunciato a fare cambi in mediana perché non vedeva come cambiare la partita con i possibili subentranti.
Se si vuole continuare col 4-2-3-1, il Palermo è al bivio. Damiani per dare geometrie al centrocampo oppure Odjer per non perdere fisicità lì in mezzo. Al fianco di Dall’Oglio agirà uno dei due e il favorito, al momento, sembra essere Damiani, seppur di poco. L’ultima volta che Baldini ha sostituito De Rose con una partita ancora aperta, è stata a Pagani: lì lo ha schierato dal primo minuto con Damiani al fianco e per circa un quarto d’ora ha fatto coppia con Odjer, prima di lasciare il posto a Dall’Oglio. Quando invece il capitano ha dato forfait per squalifica, contro la Fidelis Andria, la scelta di Baldini è caduta su Damiani, ma la prestazione del centrocampista voluto dal tecnico è stata a dir poco sottotono, tant’è che dopo un’ora di gioco è entrato in campo Odjer. Il problema è che la sostituzione di un giocatore come De Rose non può limitarsi solo alla tattica. La personalità e la leadership del capitano, in sua assenza, non può passare in altre mani come la fascia. Quella, simbolica, potrebbe andare ad Accardi, qualora il difensore palermitano dovesse tornare a disposizione.