De Luca: «A Mondragone la situazione è grave da anni. Nessuno ha visto mai nulla»

Vincenzo De Luca, governatore della regione Campania, torna, con il consueto appuntamento del venerdì, per fare il punto della situazione nella regione sul fronte Coronavirus. Ecco le sue parole, riportate da “Teleclubitalia.it”: «E’ stata la settimana che ha registrato un problema delicato che è quello di Mondragone. Se ne è parlato a livello nazionale ed è bene chiarire quello che stiamo facendo per spegnere il focolaio. Le immagini che finora abbiamo visto fanno capire a tutti quanti quello che ho detto per mesi e cioè che affrontare epidemia in Campania è una sfida terribile. La Campania è quelle cose che abbiamo visto a Mondragone, in termine di degrado urbano e illegalità. Abbiamo dovuto fare i conti con queste realtà. Oggi la Campania è a contagio zero a netto del focolaio di Mondragone. Nei prossimi mesi faremo questo lavoro: andremo a cercare i contagi. La Campania non è interessata a coprire i problemi ma è interessata a risolvere per garantire la salute dei nostri cittadini. Dunque, andremo a cercare territorio per territorio i contagiati, facendo tamponi di massa, perché dobbiamo stare tranquilli. Per quanto riguarda Mondragone, abbiamo una realtà ultra decennale per la quale sembra che nessuno abbia visto niente e che riguarda, in primo luogo, il ministero dell’Interno, la Prefettura e le Istituzioni. Nelle palazzine in questione ci sono proprietari che fanno fitti in nero, abbiamo trovato decine di persone ammassate. Allora noi abbiamo investito da febbraio 2018 un patto per la sicurezza rivolto alla realtà di Castel Volturno e abbiamo investito 20 milioni di euro per affrontare il problema dell’immigrazione. I primi che avrebbero dovuto intervenire non hanno fatto niente e ora si permettono di aprire la bocca. A Mondragone una donna di nazionalità bulgara ha partorito nell’ospedale di Sessa Aurunca, le abbiamo fatto il tampone che è risultato positivo. Ricostruiamo quindi la catena di contagi, un altro uomo risulta positivo. Lunedì pomeriggio metto in quarantena le cinque palazzine per fare i primi accertamenti e chiudere Mondragone mi sembrava eccessivo. Abbiamo adottato una misura equilibrata. Nella notte fra lunedì e martedì ci viene detto che alcuni residenti, 19 per l’esattezza, sono scappati. Facciamo le ricerche per rintracciarli. Siamo riusciti a individuarli tutti, abbiamo fatto i tamponi e sono risultati tutti negativi. Chiamo il ministro dell’Interno, che prende atto della problematica. Nella serata di giovedì vengono rafforzate le forze dell’ordine, che rimangono ancora per me insufficienti. Avete visto in giro un po’ di tensione, si diffondono notizie false: qualcuno dice che le forniture alimentari sono state differenziante. E’ falso, abbiamo trattato tutti nello stesso modo. Facendo le indagini, abbiamo scoperto che solo una parte dei residenti delle palazzine sono stagionali, buona parte sono di etnia rom che vivono in appartamenti affittati da italiani, quindi c’è chi specula su queste situazioni. Da ieri sera abbiamo un servizio adeguato e dobbiamo fare in modo che nessuno entri e nessuno esca dalle palazzine. La protezione civile garantisce le forniture alimentari, quelle medicinali e le forniture di pannolini a tutti. Ho fatto contattare l’ambasciata Bulgara, dovrebbe arrivare oggi un delegato bulgaro affinché anche loro sappiano cosa sta accadendo, ma soprattutto per far capire alla cittadinanza bulgara che devono rispettare le regole. Attualmente i tamponi positivi sono 43. Nove nella palazzine senza tetto di italiani e il resto nelle palazzine di bulgari e di rom. Ricordo ai cittadini che è doveroso l’uso della mascherina anche a Mondragone ed è vietato fare manifestazioni. Se si fa un assembramento, e c’è un positivo, danneggiamo la città di Mondragone. L’obiettivo che abbiamo è quello di spegnere il focolaio. Ripeto, potevamo adottare una misura più pesante ma non ci è sembrato il caso. Inoltre, da questa mattina ci sono dei camper dove effettuare i tamponi per coloro che abitano nell’area circostante alle palazzine. A che cosa serve questo lavoro? Serve a fare 3 o 4mila tamponi nell’area contigua alle palazzine perché abbiamo interesse a individuare l’ultimo dei problemi. Tutti coloro che dovessero risultare positivi verranno messi in quarantena e verranno assistiti. Noi abbiamo la responsabilità di non far diffondere il contagio nella provincia di Caserta. Il problema è emerso perché abbiamo deciso di non chiudere gli occhi: noi dobbiamo risolvere il problema dalle radici».

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Redazione Ilovepalermocalcio