De Laurentiis: «Abbiamo 25 milioni di tifosi in Serie A ma gli ascolti sono fallimentari. C’è qualcosa che non funziona»

Durante un convegno organizzato da Radio CRC a bordo della nave da crociera MSC World Europa, Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, ha discusso delle nuove sfide della comunicazione, passando dall’analogico al digitale. Durante l’evento, ha condiviso la sua visione su come il mondo del calcio e della comunicazione stiano cambiando, sottolineando l’importanza di adattarsi alle tecnologie moderne per rimanere competitivi e connessi con i tifosi e il pubblico globale.

Ecco le sue parole:

«Si parla di digitale da tempo, io faccio una battaglia dagli Anni 70. Il web doveva essere il mezzo per abbattere il provincialismo e i confini tra le nazioni attraverso scambi culturali. Ora si parla di PNRR e i vari attori dell’industria italiana non sono stati messi al tavolo, forse non ufficialmente. Un po’ dopo il problema del Covid siamo andati un po’ random, non c’è stata una collettiva razionalizzazione di pensiero. Il pensiero è fondamentale per ogni iniziativa. La NFL fa 19,7 miliardi di dollari, due volte e mezzo di quanto fa la Premier, in Italia solo 3,2 miliardi. La cosa incredibile è che l’Inghilterra è in rosso di un miliardo nel calcio. Non ci sono delle regole che la NFL si è data negli Stati Uniti. La libertà d’impresa è la loro forza e le regole esistono veramente. Noi abbiamo tantissimi problemi che non vengono risolto. Ho proposto l’autoproduzione, come fa il Napoli e anche a commercializzarlo. Se lo facessimo noi sapremmo esattamente come promuoverlo. La Uefa sta per varare dei bandi dal 2027 al 2033: noi siamo in cecità totale, abbiamo dato i nostri diretti fino al 2029 in Italia. Nei prossimi mesi i signori della Uefa faranno bingo licenziando i propri diritti per 2 trienni, non ci sarà più modo di sovvenzionare le squadre italiane. Solo chi parteciperà alle competizioni sopravvivrà, le altro no».

«Bisogna uscire dagli accordi delle piattaforme. Vedo promuovere solo le partite internazionali. Abbiamo 25 milioni di tifosi in Serie A ma i risultati sono fallimentari. C’è qualcosa che non funziona e bisogna interrogarsi, ma i miei colleghi non lo fanno. Dicono che sono visionario, sono stanco di sentire questa stupidaggine. Io conosco il mercato, come ho dimostrato nel cinema. Dal 2008 nell’Intertoto per Napoli-Panionios chiesi a SKY un canale e feci la pay-per-view e me lo concessero. Fu un grande successo, virtualizzati lo stadio. Una partita in casa tua da vedere a 10 euro, conviene. Quindi ho iniziato a farlo anche per le amichevoli perché gli altri non le volevano acquistare. One Football è una piattaforma su cui dovremmo ragionare per il campionato del futuro. Alla Lega Serie A non sono stati capaci di vendere i diritti all’estero, sono stati distruttivi. Juve, Milan, Inter e Roma mi hanno seguito e siamo andati a nome della Lega da One Football per capire cosa offre il mercato. Radio CRC trasmetterà le nostre partite e avrà delle interviste. Stiamo facendo petting, vedremo se arriveremo all’orgasmo. Gli americani si sono resi conto di incidere solo sul loro territorio e allora investono il denaro insieme ad altri, i fondi. Ecco che i fondi ritornano per cercare di fare le scarpe al calcio europeo perché non hanno debiti mentre gli europei sì. Quindi vogliono esportare il loro modello levare introiti commerciali a quello europeo, ma nessuno se ne interessa. Gli altri guardano all’oggi. Dico a Radio CRC che deve pensare a tutti i simpatizzanti del Napoli, sono 83 milioni. Parlo del 2018, ora saranno aumentati dopo lo scudetto. Ci vuole un giornalista bilingue inglese, fareste un servizio che nessun altro fa. La musica è una grande compagna di vita. Tu Russo dovresti insieme all’editore investire per prendere questi due giornalisti. Bisogna fare in modo che il nostro lavoro si propaghi».