L’esperienza di Jonathan de Guzman al Napoli è stata fortemente condizionata da un problema allo stomaco. Queste è la denuncia fatta dal centrocampista dell’Eintracht Francoforte, che ha parlato in videoconferenza su Skype raccontando le ombre della sua avventura napoletana. Di seguito quanto raccolto dal portale olandese de Volkskrant. «Problemi allo stomaco? Sono stato messo a dieta, meno carboidrati, mi sono riposato. Il dolore continuava a tornare. Scansioni e test di risonanza magnetica non davano risultati. Benitez mi disse: “Vai da un altro dottore”. Ma quello non era permesso dal club, De Nicola aveva il potere. Ero malato. Sono un giocatore con grande dinamismo. Ma se invece di più di 10 chilometri puoi camminare solo 6 chilometri, allora un allenatore non ti vuole. Al Napoli non credevano che avessi avuto problemi. Pensavano che avessi inventato tutto. Mi è stato detto così spesso che ho iniziato a dubitare dei segnali del mio stesso corpo. L’ultima settimana di mercato Giuntoli mi disse: ‘Tu rimani qui a Milano, devi andartene, via’. Ho pensato: ‘Non può parlarmi in questo modo’. Parlai con Advocaat, allora tecnico del Sunderland, e gli spiegai che volevo prima tornare in forma e lui lo rispettò. Gli chiesi se potesse parlare con Giuntoli e Adovcaat mi rispose di sì, ma Giuntoli parla a malapena inglese, quindi non funzionò. Ci provò anche il Bournemouth, ma per prima cosa volevo essere in forma. Giuntoli era davvero arrabbiato. Il suo assistente mi disse: ‘Se non firmi, si arrabbia davvero. Se non firmi sei morto a Napoli, non giocherai più”. La rissa con Giuntoli? Era il 1° settembre, col mercato appena chiuso. Ero nello spogliatoio e Giuntoli mi disse a male parole: ‘Hey vieni qui’. Andammo nella sala dei giocatori e proseguì: ‘Tu te ne andrai, l’hai promesso’. Risposi: ‘Non ho promesso niente’. Improvvisamente mi diede pugno in faccia e a quel punto sono impazzito. Abbiamo iniziato a litigare furiosamente, volavano sedie. C’era il mio compagno di squadra Zuniga che cercava di separarci. Mi diceva: ‘Dai, prendi le tue cose e vai a casa’”.
De Volkskrant racconta che dopo lunghe discussioni gli fu permesso di andare da un altro dottore italiano, Americo Menghi, che gli propose un’operazione, ma De Nicola non voleva andare in chirurgia. Stessa cosa dopo il consulto con il medico danese Edwin Goedhart. De Guzman riferisce le parole di De Nicola: «Non credo in un’operazione. Non voglio essere colui che distrugge la tua carriera».
Il trasferimento al Carpi? «Avevo 29 anni, mi sentivo un giocatore amatoriale. Non ero in forma, né fisicamente né mentalmente. Mi sono trovato patetico. Depresso? Forse qualcosa del genere. La gente di Carpi però era felice”. Gli fu permesso di andare a Monaco dove il dottor Ulrike Muschaweck lo operò. “Il dolore era sparito rapidamente. Ma il mio corpo era così debole che sono passato da un infortunio all’altro. La mia nuova vita all’Eintracht Francoforte? «Sento che sto giocando il mio miglior calcio, e ne sono molto orgoglioso. Soprattutto dopo tutto quello che mi è successo…». A chiusura dell’articolo il de Volkskrant specifica: “La SSC Napoli ha avuto l’opportunità di rispondere alle dichiarazioni di Jonathan de Guzman, ma non ha sfruttato questa opportunità”.