D’Aversa sfida Palermo e Frosinone: “«Dai Parma, fai la storia. Dalla D alla A in tre anni? Si può, Roma da imitare»”
“«Gli ho mandato un messaggio: “Semplicemente perfetto”. Abbiamo un bel rapporto, allenavo suo figlio a Lanciano, è un’ottima persona». Di Francesco martedì ha cambiato modulo, dal 4-3-3 al 3-4-1-2: proprio quello che sembrava utile al suo Parma. «Cambiamenti tattici spesso ci sono stati da noi. Ma come dice Eusebio, non conta il sistema di gioco, ma l’interpretazione». Con Calaiò e Ceravolo non può giocare a due punte? «Certo, è successo. Però avendo avuto entrambi problemi fisici, è stato difficile». Il Parma si è sbloccato: 7 partite, 6 vittorie. Non crede che prima la sua squadra andasse col freno a manotirato? «È un percorso di crescita. Comunque all’andata siamo anche stati primi, quindi non andavamo piano. Con la continuità e la conoscenza reciproca siamo cresciuti». Però qualcosa è cambiato. «Dopo Empoli (4-0 alla 26a giornata, ndr) è stato come l’anno scorso quando sono subentrato: una situazione difficile da sistemare. Per fortuna ho una società forte e un gruppo sano, così abbiamo risolto i problemi». L’Empoli vi ha battuto 4-0: merita la A? «Sicuro. È un collettivo molto forte e molto ben allenato. La squadra palleggia come le prime dieci della A, con grande qualità». C’è una lotta per la salvezza molto folta: sono più insidiosi gli scontri diretti o le sfide con le squadre sul fondo? «Tutti. Chi si deve salvare fa più punti nel ritorno, quelle sfide vanno affrontate come gli scontri diretti». Sabato è stato decisivo Di Gaudio, mai così determinante in questa stagione. Da quale suo giocatore si aspetta qualcosa in più? «Tutti stanno rendendo tutti al massimo, a prescindere dai gol. Certo, qualcuno ha potuto dare un contributo minore, ma sono giocatori importanti e possono darci una mano: mi riferisco a Ceravolo e Ciciretti». Il Parma ha investito molto per tornare in Serie A. […]”. Questo quanto riportato dall’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport”.