Dall’Oglio è l’equilibratore: il Palermo sa a chi affidarsi
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sull’importanza di Dall’Oglio per il Palermo.
È l’uomo che danza su due porzioni del campo e, in entrambe le posizioni, assicura un giusto bilanciamento tra le due fasi. Jacopo Dall’Oglio è quel giocatore che quando c’è si sente, il suo modo di giocare e gestire la palla danno sicurezza. Tra i suoi piedi c’è qualità, nei sui movimenti malizia, ma il valore aggiunto è che vede la porta. La sua propensione ad andare al tiro da fuori si era già vista nelle prime tre giornate, quando ha agito da trequartista, la sfida con il Catanzaro ha confermato questa tendenza anche agendo da mediano puro, dove lo ha collocato Filippi che sa di avere un jolly.
La sensazione è che l’ex Catania, in questo momento, funga da equilibratore perché copre, contribuisce allo svolgimento della manovra e attacca anche l’area avversaria. Le azioni più pericolose domenica sono nate da lui. Il rigore, poi fallito da Brunori, è scaturito dal una sua botta violenta da 20 metri che ha costretto il portiere a una goffa respinta sulla quale si è fiondato l’attaccante brasiliano, il salvataggio sulla linea di Porcino è arrivato da un suo inserimento su assist di Soleri. Dall’Oglio assicura presenza, un po’ ovunque, come domenica scorsa quando Filippi lo ha avanzato a rifinire nella seconda parte della ripresa.
Filippi lo conosce bene dai tempi di Brescia in Serie B, quando era vice di Boscaglia. È il motivo per cui in estate ha insistito per averlo, tant’è che ne sta facendo pian piano uno dei capisaldi dalla squadra. I rosanero, dal prossimo turno, hanno l’obbligo di svoltare, di riprendere il discorso con la vittoria fermatosi alla prima gara di campionato con il Latina. L’esigenza di dare una spallata alla classifica per riavvicinarsi alla vetta, può passare anche dalle giocate di Dall’Oglio