Dalla Tunisia Crocetta attacca: «I migranti non sono un rischio, lo sono i siciliani in discoteca»

Foto Roberto Monaldo / LaPresse29-01-2014 RomaPoliticaPalazzo Chigi - Incontro Governo/Regione Sicilia su finanziaria regionaleNella foto Rosario Crocetta (pres. reg Sicilia) al termine dell'incontroPhoto Roberto Monaldo / LaPresse29-01-2014 Rome (Italy)Meeting between Government and Sicily regionIn the photo Rosario Crocetta

Invia infuocate critiche dalla Tunisia l’ex presidente della Regione Sicilia Rosario Crocetta, nei confronti dell’ordinanza dell’attuale Presidente Musumeci, “bocciata” dal Tar Sicilia dopo il ricorso presentato dal Viminale e da Palazzo Chigi: «Quell’ordinanza di Musumeci sui migranti è un inutile manifesto di propaganda» ha detto in un’intervista all’Adnkronos «perché il presidente di una regione non può intervenire nelle aree di sicurezza che sono di competenza esclusiva dello Stato, creando un allarme inutile che non esiste. Con la stessa logica Musumeci potrebbe chiudere le carceri per via del Covid. Un provvedimento sanitario non può essere efficace, dentro i luoghi deputati alla sicurezza dello Stato…

È vero che il Presidente della Regione ha competenze su materia di Sanità, ma il tema che diventa assorbente è un provvedimento sanitario e può essere fatto dal Presidente della Regione in un luogo che è deputato dalla sicurezza dello Stato? Con questa stessa logica potrebbe liberare tutti i detenuti dell’Ucciardone per l’emergenza sanitaria. Ma poi questi migranti dove vanno? Nelle altre regioni che fanno, e parlo di quelli che sono positivi al Covid? Se passasse un principio del genere significherebbe che qualsiasi sindaco potrebbe chiudere un carcere è inutile fare questi manifesti di propaganda, perché sono solo una cosa inefficace sul piano politico.

Non si esce dal Covid in una sola regione. Bisogna tutti collaborare, a nessuno fa piacere l’immigrazione irregolare. Nel momento in cui una persona è positiva ha diritto a tutte le tutele. Poche centinaia di migranti non rappresentano un rischio, lo sono le decine di migliaia di siciliani che sono andati in discoteca in vacanza. E poi la Sicilia è stata la prima regione incosciente ad aprire le discoteche».