L’edizione odierna della “Gazzetta dello Sport” riporta le dichiarazioni di Matteo Ricci, centrocampista svincolatosi dallo Spezia:
«Delusione e impazienza: voglio giocare, voglio tornare in campo prima possibile. Mi alleno ogni giorno al Park Hotel Mancini, dove c’è una bella struttura. Con il mio preparatore Federico Fatiga eseguo lavori a secco e con la palla. Certo non è la stessa cosa che allenarsi con il gruppo, ma faccio il possibile per tenermi in forma e farmi trovare pronto quando arriverà la chiamata giusta. In realtà ho detto no solo a un’offerta dall’Arabia. Non era un progetto che mi piaceva, anche se avrei guadagnato bene. Ho vissuto un’estate molto brutta, a 27 anni non pensavo di trovarmi in questa situazione. Magari mi fortificherà ulteriormente. Però è strano: sono a parametro zero, non si tratta di un’operazione difficile, soprattutto in un periodo come questo in cui le società stanno attente ai bilanci. Però non mollo, anzi sono carico e non vedo l’ora che il mio procuratore Federico Pastorello mi porti la proposta giusta».
«Spezia? Avevo capito che la situazione si stava ingarbugliando a gennaio. Con la vecchia società, comunque, avremmo trovato un accordo. Dopo la cessione del club, invece, ho capito che la mia esperienza allo Spezia si sarebbe conclusa alla fine della scorsa stagione. Ho vissuto male questa situazione perché per lo Spezia ho dato il massimo, non me l’aspettavo. Ma sono orgoglioso di non aver tirato indietro la gamba neanche una volta e di non essermi mai tirato fuori. Sono molto legato al club e alla città, dove ho tanti amici».
«Nazionale? È stata un’esperienza bellissima. Ci ho sempre creduto perché sapevo che i collaboratori di Mancini seguivano me e altri compagni dello Spezia. Mi piacerebbe avere ancora la possibilità di impensierire il c.t.».