«Ho riflettuto un po’ e dopo tanti anni di calcio ho deciso di smettere. Il momento di lasciare è arrivato, sono state settimane difficili ed è stata una decisione sofferta. Con la Juventus giocherò la mia ultima partita, da qui a domenica vivrò un mix di gioia e tristezza». Queste le parole rilasciate da Luca Toni oggi in conferenza stampa. Niente Palermo dunque, la sua ultima partita sarà quella contro i Campioni d’Italia in carica. Così, dopo 22 anni di carriera calcistica (più i tre alle giovanili del Modena), un altro storico ex rosanero ha deciso dunque di appendere gli scarpini al chiodo. Qualche mese fa lo aveva fatto Fabrizio Miccoli, oggi è il turno di un altro giocatore che a suon di gol è entrato di diritto nella storia del Palermo.
Quel Luca Toni tanto amato dal pubblico palermitano quando indossava i colori rosanero. Lo stesso pubblico che (in parte) non gli ha mai perdonato l’addio per vestire la maglia della Fiorentina, riempiendolo di ingenerosi fischi quando da avversario tornava a calpestare il prato del “Renzo Barbera”. Fischi dettati dalla rabbia che suscita vedere il proprio vecchio “eroe” giocare per la squadra avversaria. Fischi che comunque non possono cancellare le innumerevoli emozioni suscitate da quel ragazzo nato a Pavullo nel Frignano. Colui che a suon di marcature ha guidato la storica promozione dei rosanero in serie A, la prima dell’era Zamparini, diventandone un simbolo.
Ben 30 le indimenticabili reti messe a segno in serie B con indosso la maglia numero 9, tutte accompagnate da quell’inimitabile esultanza nata proprio mentre militava tra le fila del Palermo. I gol di testa il suo marchio di fabbrica ma, da rapace d’area di rigore qual è, di reti ne ha segnate in ogni modo. Arrivato nel capoluogo siciliano dal Brescia nell’estate del 2003, all’età di 26 anni, in cadetteria Luca Toni è stato il giocatore più prolifico dei rosanero in una sola stagione. Poi l’annata in serie A, quest’ultima condita da 20 gol in 35 presenze, utili a far conquistare al Palermo il sesto posto in classifica ed una qualificazione in Coppa UEFA. Numeri da capogiro, che di lui hanno fatto innamorare tanto i tifosi palermitani tanto la Fiorentina e la Nazionale allora guidata da Marcello Lippi. Eh sì, Luca Toni vanta anche il titolo di campione del Mondo 2006.
Dopo l’addio dato al Palermo, le esperienze con i Viola, il Bayern Monaco, Roma, Genoa, Juventus, Al Nasr, di nuovo Fiorentina ed infine Hellas Verona. Diversi gli incroci con il suo vecchio Palermo, soltanto tre però i gol segnati. Due dei quali decisivi. Uno con la maglia del Verona costato l’eliminazione dei siciliani dalla Tim Cup nel 2013; l’altro quello che i suoi ex tifosi non si sarebbero mai augurati, ovvero la rete che ha spedito matematicamente in B i rosanero in Fiorentina-Palermo di tre stagioni fa: quasi un cerchio che si chiudeva. Lo stesso cerchio che Luca Toni ha deciso di chiudere oggi, a quasi 39 anni.
E mentre gli uomini di Ballardini lottano per restare in A, noi vi facciamo rivivere uno dei momenti più indimenticabili del cammino del Palermo di Luca Toni verso la massima serie…