L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” narra di un episodio che ha visto coinvolto il presidente della Lega Serie A Dal Pino.
Succede tutto venerdì sera, anche se la vicenda non ha a che fare con il pallone: niente più cronache sportive ma cronaca cittadina. Al tavolo Dal Pino era seduto con la moglie a un tavolo del Ginger, locale di via Borgognona, Roma. Come da verbali della polizia la coppia si accorge che la borsa della signora è sparita, e intorno alle 20 e 30 inizia tutta un’altra serata, molto meno tranquilla: il cameriere del ristorante, che nella storia avrà un ruolo decisivo nella parte dei buoni, indica al presidente di Lega un potenziale sospettato, un tipo che poco prima si era avvicinato al tavolo della coppia.
Al ragazzo viene chiesto della borsa: prima nega di averla rubata, poi si dà alla fuga. Ed è qui che scatta l’inseguimento per altre vie della città: una corsa a tutta velocità tra via della Vite, via Frattina, via Condotti. Il ladro cade, si rialza, chiama a raccolta i rinforzi: altri due complici arrivano e si piazzano davanti a Dal Pino e al cameriere, che da subito era rimasto al fianco del presidente della Lega. E’ solo l’inizio del secondo tempo: la fuga riprende, ora attraverso i locali e i tavoli di Piazza di Spagna, con gente in strada e turisti che assistono alla scena. C’è chi urla, chi fatica a seguire quanto sta succedendo. I tre si dividono, il ladro imbocca la salita di Via San Sebastianello. Dal Pino sa che lassù stazionano i militari addetti al controllo della zona: il tentativo di inseguimento così prosegue e la tensione resta altissima. Da sopra, allarmati dalle grida, i militari spuntano con i fucili puntati.
E un vigilante si aggiunge, anche lui armato di pistola. Il traffico è bloccato, alle auto è impedito di procedere. E’ il momento in cui il ladro, circondato, si arrende: un tunisino che verrà poi arrestato per resistenza a pubblico ufficiale. La borsa è recuperata ma dentro niente portafoglio, almeno per ora.