L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla difesa del Palermo che oggi contro il Venezia è chiamato al test verità.
Dall’imbattibilità alle tre sberle di Cosenza. Dal quartetto di inamovibili ai cambi obbligati. La difesa del Palermo si presenterà oggi con un assetto inedito, ma anche con un sistema in grado di variare in corso d’opera, cosa che Corini ha spesso cercato di fare fin quando Elia e Sala erano disponibili. Il primo resta fuori, però il rientro del secondo riapre a questa ipotesi camaleontica, con l’aiuto di Valente sulla destra.
Basterà per mantenere un’inviolabilità casalinga che dura ormai da 191 minuti tra le mura amiche? L’ultimo gol subito è stato quello della beffa del Pisa, che ad una dozzina di minuti dal termine riuscì a rimontare dal 3-1 al 3-3. Dopodiché, Pigliacelli non ha raccolto alcun pallone dalla propria porta al Barbera, nelle successive sfide con Cittadella e Parma. Una striscia che, nella sua brevità, rappresenta comunque un traguardo, dato che dal ritorno tra i professionisti il Palermo non è mai stato in grado di chiudere più di due partite casalinghe consecutive senza mai subire reti.
Il quartetto difensivo di oggi, in stagione, non si è visto mai. Né dall’inizio, né a partita in corso. Quando Sala ha giocato con Bettella e Nedelcearu nella retroguardia, a destra c’era Buttaro. Quando il terzino destro era Mateju, invece, al centro c’era sempre Marconi. Questa sera, per la prima volta, cambierà qualcosa. E la difesa, che in casa ha dimostrato di sapere reggere, dovrà dimostrare di non patire i cambi. Soprattutto dopo le tre reti incassate a Cosenza, per mostrare che quello scivolone, alla fine, è stato solo un caso.