L’edizione odierna de “Il Giornale di Sicilia” si sofferma sulla crisi economica del Comune di Palermo e i rincari.
Leoluca Orlando fa il prestigiatore e sostiene che il piano di riequilibrio rappresenta un’occasione di riorganizzazione per il Comune. Quasi fosse addirittura un bene essere nei guai. Alla fine, però, deve ammettere che la manovra che intende portare avanti per evitare il dissesto comporta anche sacrifici. Ma la vera notizia è che il progetto finanziario in soldoni si basa sugli aiuti da Roma. Risorse che dovrebbero essere incluse per una parte nel collegato fiscale e per l’altra nella legge di Bilancio.
In arrivo 500 milioni in 20 anni. Complessivamente l’amministrazione punta a ricevere 500 milioni in 20 anni, qualcosa come 25 milioni all’anno, affiancando all’ingresso dei fondi statali una serie di misure in sede locale che comporta una maggiore riscossione delle tasse, alienazione di beni in partecipazione come la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto falcone Borsellino di cui Palazzo delle Aquile detiene il 31 per cento delle quote, aumento dei costi per accedere ai servizi come asili, cimiteri, impianti sportivi, balzo in avanti delle tariffe come quelle del suolo pubblico e immediata entrata in vigore del regolamento antievasione, che comporta pesanti sanzioni ai commercianti non in regola con le tasse.