Da “esiliato” a uomo dei miracoli: la rivincita di Davide Ballardini
Da Verona a Verona, è proprio il caso di dirlo. Il destino ha voluto infatti che quella contro gli scaligeri sia, sotto ogni punto di vista, una gara indimenticabile. Indimenticabile per la squadra, per tutto l’ambiente palermitano, ma soprattutto per lui: Davide Ballardini. Mentre i rosanero si giocheranno al “Renzo Barbera” la permanenza nella massima categoria, domenica sera il tecnico ravennate, a seconda dell’esito del match, si prenderà una vera e propria rivincita.
Tutti ricorderemo gli episodi alla vigilia di Hellas Verona-Palermo, culminati con l'”esonero” in diretta di TV di Ballardini per bocca del capitano Stefano Sorrentino. Quel pomeriggio i rosanero conquistarono in trasferta una vittoria fondamentale, specialmente alla luce della classifica odierna, ma dalla giornata successiva a guidarli in panchina non c’era più il mister nato a Ravenna. Poi tanti avvicendamenti e pochi punti ottenuti, fino allo scorso 12 aprile, quando Maurizio Zamparini lo ha richiamato affidandogli il compito più difficile: salvare il Palermo. Una vera impresa, perché quel giorno i siciliani occupavano la terzultima posizione a quota 28 punti.
Dopo i necessari e dovuti, chiarimenti con i senatori rosanero, il Ballardini-bis (tris se si considera la stagione 2008/09) è iniziato con la sconfitta in casa della Juventus, seguita da un pareggio (quello interno con l’Atalanta), due vittorie consecutive (Frosinone e Sampdoria) ed altro pareggio (a Firenze). Risultato? Beh, quello lo conosciamo tutti. Con otto punti in cinque partite, Ballardini ha portato il Palermo al quartultimo posto a +1 sul Carpi e non solo. Il mister rosanero ha ridato al capoluogo siciliano grande entusiasmo, dopo aver riacceso in tutti quella speranza che ormai era perduta.
È inutile negarlo. Se domenica sera, all’ultima giornata di campionato, il Palermo si giocherà la permanenza nella massima serie, grandissimi meriti (se non tutti) vanno a Ballardini. Mister di poche parole e pochi sorrisi, ma di tanti fatti. Suo il merito di aver riaffidato la squadra a uomini d’esperienza come Maresca e Gilardino, che insieme a Sorrentino hanno preso per mano i più giovani dando una vigorosa scossa. Del suo Palermo il merito di vedere nuovamente un “Renzo Barbera” tutto esaurito, come non accadeva ormai da sei anni.