Da chioccia ad eroe: la rivincita di Alberto Pomini
Una bella storia, che si spera si concluda a fine anno con una lieta e tranquilla promozione in serie A. Non è solo la storia del Palermo, ma soprattutto quella Alberto Pomini, arrivato in rosanero la scorsa estate per ricoprire il ruolo tanto odiato dai suoi predecessori, quello da chioccia a Josip Posavec. Adesso è diventato titolare inamovibile e leader di squadra.
Ha accettato Palermo con entusiasmo, ma anche con la consapevolezza che avrebbe visto il campo dalla panchina, dietro le spalle dal pupillo croato della società rosanero. Ruolo che lo vedeva protagonista anche al Sassuolo, dove militò per ben 14 anni, ricoprendo quasi sempre la carica di, come da lui stesso definito, “secondo-primo”: «Sono sempre stato un secondo sempre pronto, mi definisco un “secondo-primo”. Questo mio carattere un po’ mite, mi ha fatto sempre concentrare al massimo sul lavoro, allenarmi come se dovessi scendere in campo ogni settimana. Mi sono sempre allenato come un titolare». Ha ammesso qualche settimana fa lo stesso portiere rosanero.
Ma nei suoi primi otto mesi in Sicilia, il ruolo da chioccia non è durato poi così tanto. Le prime gare scendeva in campo soltanto per sopperire alle assenze di Posavec, impegnato con la propria Nazionale. Ma gara dopo gara metteva sempre più in mostra esperienza ed affidabilità, fino a convincere tecnico e (finalmente) anche società a non toglierlo più dai pali.
Complice qualche svarione di troppo del croato, Pomini ha scalato le gerarchie diventando titolare inamovibile della formazione siciliana. E le prestazioni gli hanno dato ragione. In più occasioni, infatti, è stato tra i protagonisti, salvando talvolta anche il risultato dell’intera sfida. Proprio come è successo sabato scorso contro il Pescara con il rigore parato, che ha non solo fatto esultare il “Barbera” quasi come ad un gol, ma anche permesso alla squadra di Tedino di evitarsi una sconveniente figuraccia.
Questo a dimostrazione che la scelta di accantonare il giovane croato, mettendo il 37enne in prima linea è stata la più azzeccata in tutta la stagione. Il Palermo adesso punta su di lui per raggiungere la promozione, ma chissà che la società rosanero non abbia trovato finalmente un portiere titolare a cui potersi affidare anche per le prossime stagioni: «Non nascondo che poter fare 3-4 anni al Palermo mi piacerebbe, se me lo guadagnerò ben venga». La volontà, almeno da una parte, c’è.