Da capitano a panchinaro. Che fine ha fatto Crivello?
Che fine ha fatto Roberto Crivello? La situazione vissuta dal difensore palermitano è sotto gli occhi di tutti. Da tre gare mister Filippi non gli concede spazio, cosa che con Boscaglia non accadeva. Il terzino, infatti, ha saltato solamente le sfide contro Ternana e Avellino, dove era assente per infortunio, e quelle contro Catania e Juve Stabia, assente per squalifica.
L’ex difensore dello Spezia, che lo scorso anno fece il doppio salto all’indietro dalla Serie B alla Serie D, ha cominciato la stagione da titolare e le condizioni non ottimali di Corrado, rientrato tra i convocati per la sfida di ieri contro il Monopoli, gli hanno permesso di totalizzare ben 1748 minuti spalmati in 24 presenze, con una media di 72 minuti per gara. In molte di queste presenze ha anche indossato la fascia di capitano.
Adesso, questa media si è abbassata vertiginosamente. Il calciatore cresciuto a Mondello, da quando Filippi è stato promosso a primo allenatore, ha totalizzato 75 minuti, suddivisi in 36′ nel derby contro il Catania e 39′ nel match interno contro la Juve Stabia, con una media di 15 minuti giocati.
Con tutta probabilità nelle ultime scelte ha inciso il passaggio al 3-4-2-1, modulo nel quale Filippi gli preferisce Valente, che da esterno d’attacco è stato “reinventato” esterno di centrocampo anche per garantirsi una spinta maggiore rispetto a quella che potrebbe dare Crivello.
In questo finale di campionato infuocato, con il Palermo costretto a giocare ogni tre giorni e chiamato a conquistare punti importanti per risalire in classifica e guadagnare una posizione importante in vista dei play off, potrebbe esserci nuovamente spazio per l’ex Frosinone che, nonostante lo scarso impiego resta tra i primi cinque della rosa per minuti giocati, preceduto solamente da Pelagotti a quota 2790′, Accardi a 1902′, Luperini a 1870′, Valente 1792′.