Con un comunicato apparso nella pagina Faceboook “La domenica allo stadio”, da sempre legata al gruppo di tifo organizzato della Curva Nord, si è espressa in merito alla raccolta fondi proposta dalla Sigi e sulla gestione “discutibile” di tutta la situazione da parte di quest’ultima.
“Riceviamo e pubblichiamo. Non è il momento di puntare il dito. Arriverà ma non è questo. Oggi si tratta di essere al fianco del Catania, nella cattiva sorte. E noi ci saremo. Appoggiamo la raccolta fondi – o qualunque cosa sia – promossa dalla Sigi. Detto questo, qualche puntino sulle i va messo. – Noi tifiamo per il Catania. Non parteggiamo per nessuno. Ma non buttiamo la croce addosso alla Sigi. Che, sia chiaro, ha sbagliato quasi tutto. Partendo dal modo in cui ha gestito il motivo per cui è stata creata: comprare il Catania evitando il fallimento, per venderlo subito dopo. Siccome non veniamo da Marte, sappiamo perfettamente che oltre all’amore per la maglia c’era la possibilità di fare business. Non l’hanno saputo fare, partendo dalla scelta di trattare in maniera esclusiva con Tacopina senza avere la forza per trattare da una posizione di forza. Per proseguire con la comunicazione, sulla quale stendiamo un pietoso velo. Ma è un fatto che la Sigi abbia evitato il fallimento del Catania, nel luglio dello scorso anno. Bene. Bravi. Tutto quello che c’è stato dopo, un disastro. – perché il Catania era arrivato al fallimento? Lo ricordiamo a troppi smemorati: pezzo per pezzo era stato costruito da Nino Pulvirenti e dai suoi sodali. – a partire dal 2014 la curva nord guidò la protesta di una parte minoritaria della tifoseria che, tra lo scherno e le risate dei più, metteva sull’avviso dal disastro incombente. Siete contro il Catania, ci dicevano. Addirittura vennero dati dei premi, a Nino Pulvirenti. Bene, oggi molti di questi fanne le pulci alla Sigi, contestandogli persino scelte manageriali che, comunque, non avrebbero modificato la situazione già in essere da anni, che può essere cambiata solo dai soldi: tanti, maledetti, e subito. Anche il tanto invocato azionariato popolare, nell’immediato, non serve a nulla. – Quando Pulvirenti devastava il Catania, la maggioranza restava in silenzio e molti lo adulavano. Lo difendevano a spada tratta. Ed oggi si permettono di fare la lezione a questo e a quello. – Non è oggi il momento per ricordare ai tanti smemorati quello che hanno detto e fatto, e dove si annidano le tante responsabilità dello sfascio. Oggi è il momento di fare la nostra parte, anche se non servirà a nulla. Noi la faremo. Come sempre”.