L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara vinta dal Catanzaro in Coppa Italia contro il Palermo grazie alla rete dell’ex rosa Curiale.
Un gol per rilanciarsi e rilanciare la sua squadra. Dopo aver fatto fuori il Palermo dalla Coppa Italia Serie C, Davis Curiale guarda oltre: «Voglio vincere il campionato per lasciare Catanzaro (scadenza del contratto a fine stagione, ndr ) in trionfo, magari anche da protagonista, riprendendomi lo spazio che avevo l’anno scorso». Su questo piano il mirino dell’attaccante, abituato a non mollare, combacia con quello del club: le strade si separeranno a giugno, ma il braccio di ferro causato dal rifiuto del giocatore a ogni ipotesi di cessione è finito da un pezzo: «La società ha fatto le sue scelte, però sapeva che spostarmi era complicato per motivi personali. Adesso è acqua passata», ha spiegato il 33enne.
Il colpo che ha abbattuto il Palermo è una delle sue specialità: «Un gesto d’istinto, sono abituato a fare gol difficili e decisivi, per la coordinazione mi ispiro da sempre a Trezeguet, un modello con Amauri e Lucarelli. Ultimamente ne segno pochi, ma tutti pesanti, e quello al Palermo è il più bello dei 6 realizzati con il Catanzaro: lo dedico a papà Vito e nonno Pietro, che non ci sono più e speravano di vedermi esordire in A con i rosanero». Patto La Serie A è rimasta un sogno, la B è ancora una possibilità. Domenica al Ceravolo è atteso il Messina: «Con Capuano in panchina i siciliani si sono ricompattati, sarà dura ma dovremo farcela con le buone o le cattive, perché siamo reduci da 2 k.o. in campionato». L’ultimo il più doloroso: «Ci è dispiaciuto perdere col Bari, abbiamo giocato meglio e non volevamo che scappassero a +7. Però nello spogliatoio abbiamo fatto un patto per il ritorno».