Cucchi: “In caso di sospensione polemiche e ricorsi saranno inevitabili. Ecco le differenze tra la Serie B degli anni ’80 e quella attuale”
Riccardo Cucchi, noto radiocronista italiano, è intervenuto a pianetaserieb.it, per parlare dell’attualità calcistica, tra riforme e campionati da risolvere, e della Serie B che è stata. Ecco, di seguito,alcune sue parole: “Siamo in un momento in cui abbiamo dinanzi a noi due scenari per questa estate. Il primo scenario prevede un’estate in cui si giocherà a pallone, anche in orari poco canonici; se ciò non fosse possibile ci ritroveremo in un’estate che si consumerà nelle aule dei tribunali. Questi due scenari sono entrambi probabili e tutto si deciderà quando il Governo dirà la sua. Un altro dettaglio, poco sottolineato, è che non esiste attualmente una regola scritta che stabilisca norme in caso di sospensione dei campionato per causa di forza maggiore, non è stata mai fatta una regola e se si dovessero cristallizzare le classifiche bisognerebbe scrivere una pagina di regolamento completamente nuova. Qualsiasi soluzione verrà presa, inevitabilmente, creerà polemiche: a classifica cristallizzata la scelta più facile sarebbe quella dello Scudetto da assegnare alla Juventus; in Serie B lo stesso Benevento che ha oltre 25 punti di vantaggio non ha acquisito aritmeticamente la promozione. Per questa ragione ritengo che in assenza di una norma scritta inevitabilmente ci saranno polemiche ed inevitabilmente ci saranno ricorsi.
Ho iniziato a fare radiocronache ad inizio anni ’80: in quegli anni il dislivello tecnico tra Serie A e Serie B non era così alto come quello che oggi secondo me c’è. La B era un serbatoio che ha lanciato calciatori che poi hanno preso il loro posto nella storia del calcio; cito due calciatori che ho avuto la fortuna di vedere giocare prima che divenissero grandi campioni: Alessandro Del Piero nel Padova e Gianluca Vialli nella Cremonese. Entrambi erano ragazzini ma la loro carriera ha poi confermato le doti che già mostravano. Ho avuto la fortuna di raccontare, con i colleghi della mia generazione, i più forti calciatori del pianeta: Maradona, Platini, Falcao, Van Basten etc: bene, anche in quel momento, quando l’Italia era il centro calcistico del mondo, la Serie B mostrava ancora le capacità di poter crescere giocatori importanti. L’elemento determinante del cambio di pelle del calcio italiano è stato l’avvento dei diritti TV che ha creato un dislivello tra Serie A e Serie B”.