L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni di Roberto Crivello, difensore del Palermo. Alcuni avversari non vi considerano marziani. «Gli altri parlano, noi mostriamo la forza in campo. Siamo la squadra da battere e non ci nascondiamo». Da Palermo a Torino a 13 anni: «Noi terroni ci adattiamo. Però, da persona emotiva, quando il compagno di stanza piangeva, soffrivo la lontananza». Titolo di studio? «Ragioniere. Mamma Maria Grazia, fumatrice incallita, mi spronava con le promesse: “Se vieni promosso, smetto”. E non smetteva. Studiavo più per lei che per me. Però tornassi indietro, imparerei almeno l’inglese. A Londra, con mia moglie Laura, mi esprimevo a gesti».