L’edizione odierna del “Giornale di Sicilia” si sofferma sulle dichiarazioni di Roberto Crivello, difensore del Palermo. Lei lascia Palermo a 13 anni: ai tempi il Palermo era quello di Corini e Amauri, Crivello era un ragazzino alla Parmonval. La domenica andava al «Barbera» o seguiva altre squadre? «Prima di partire per aggregarmi al settore giovanile della Juventus, onestamente, allo stadio andavo pochissime volte. Tutte le volte in cui sono rientrato negli anni a seguire, invece, ci andavo sempre per le partite in casa, con mio fratello o coni miei amici. Di fede sono interista, come tutta la famiglia, ma amo la mia città e quando ho potuto ho sempre seguito il Palermo». Il suo idolo di gioventù, a quei tempi, chi era? «Fin da piccolo il mio idolo è sempre stato Ronaldo, poi nel mio ruolo ho sempre ammirato Zanetti. Tra i giocatori del Palermo, invece, Grosso e soprattutto Balzaretti, che giocò dei campionati clamorosi in rosanero» . Del Palermo, prima d’ora, era stato sempre avversario e sempre in degli scontri diretti: i due col Frosinone, in A e in B, come li ha vissuti a livello personale? «Giocare contro il Palermo mi ha sempre dato un’emozione diversa, è normale. Trovarsi avversario di quei colori non poteva lasciarmi indifferente, ovviamente, ma dopo il fischio d’inizio in ognuna di queste partite facevo scivolare tutto addosso, giocando come sempre la mia partita».