Criscitiello sul caos serie B: “Covisoc, Figc e Leghe: ottusi burocrati”

Attraverso un editoriale su “Sportitalia.com” Michele Criscitiello si sofferma sul caos in serie B con le situazioni di Reggina e Lecco.

“La Reggina l’hanno esclusa ma, per lo stesso principio, se andava esclusa allora non doveva neanche finire il campionato. Delle due, l’una. La cosa più grave è il Lecco. La burocrazia e le regole non possono essere tassative e fiscali solo quando conviene alla Co.vi.soc., alla Figc e alle Leghe. Inutile ripetere quello che abbiamo già detto e scritto. I play off sono iniziati in ritardo e hanno fatto slittare tutto, le pec in ritardo e via con tutte le cose che già sappiamo. Il sistema calcio deve tutelare le storie di Provincia e deve escludere le società non per vizi di forma ma solo se gravemente inadempienti. Solo se una società, siamo certi, che non potrà pagare gli stipendi o arrivare a fine stagione. La Sampdoria andava esclusa dal campionato ma giustamente è stata accompagnata al termine della serie A e, in un modo o nell’altro, ha trovato una luce alla fine del tunnel e ha salvato la serie B. Togliere la promozione al Lecco significa togliere credibilità alla serie C e agli inutili play off. Tanto alla fine ripescano due retrocesse dalla B che non meritano di farla quella categoria perchè il campo boccia chi sbaglia e promuove chi fa bene. I tribunali l’opposto. Promuoviamo i disastri di Cellino e Santopadre e cancelliamo dal calcio chi vince sul campo. E’ una follia. Ma se andiamo alla base è una follia anche mettere regole cosi stringenti sugli stadi che gli imprenditori neanche si posson costruire per via di leggi assurde e stringenti. Stiamo parlando della B italiana non della Premier. Lo stadio del Lecco per un campionato come la serie B va più che bene. Cambiate questa regola anche per il futuro o, almeno, garantite una deroga per il primo anno per far sì che ci siano sempre più favole di Provincia e meno marchette politiche. Gravina lo dovrebbe sapere visto che la sua favola Castel di Sangro la B l’ha fatta”.