Attraveso un suo editoriale su “Sportitalia.com” Michele Criscitiello si è espresso in merito allo scandalo scommesse e su Fabrizio Corona.
Ecco qualche estratto:
“Devo provare a scrivere qualcosa di intelligente altrimenti vi faccio perdere 10 minuti a rileggere cose che hanno scritto tutti e ripetersi non avrebbe senso. Finora, su questo tema, non ho scritto una virgola e neanche detto una parola. Per fortuna le trasmissioni di giovedì e venerdì le avevo saltate per un piccolo problema di salute che dovevo risolvere. Stasera torno in tv. Andiamo per gradi: quando le inchieste passano dalla Procura della Repubblica alla Procura Federale a siti e social in meno di un giorno significa che queste non diventano più inchieste ma talk televisivi basati sulla confusione. Non faccio quello che prende le distanze da Corona perché è uscito da poco dal carcere o perché non può fare il giornalista. Lui, giustamente, pensa a fare le inchieste a modo suo, tratta gli informatori come decide lui e dopo 10 anni di problemi se cavalca un’onda mediatica fa bene, a maggior ragione se quello che ha detto 3 mesi prima poi si realizza. Se va in Rai a prendersi 30 mila euro per un’ospitata non sono problemi nostri ma della Rai e se la polizia interviene in anticipo perché ormai Corona sta per spifferare tutto, il problema è della polizia e non di Corona.
Non entriamo nel falso problema, sarebbe una distrazione inutile. Corona spara e se le becca avrà vinto lui. Primo errore è del Governo: il boom dei siti illegali, legati a scommesse e casinò, è dovuto alla follia dei 5 stelle che per vestirsi da paladini della giustizia hanno valorizzato la criminalità organizzata. Chi legge deve conoscere la differenza tra i .it e i .com, quando si parla di sito di scommesse. I .com sono quelli dove calciatori e malavita giocano quanto vogliono. Anche scommesse da 100 mila euro a botta. Se non oltre. Il Sig. Di Maio, con il decreto dignità, ha penalizzato tutti i .it ovvero i siti legali dove per giocare devi mettere carta di identità, conto corrente, tutti i dati anagrafici e se giochi più di una certa cifra non puoi andare. Sei controllato e partono gli allarmi. I calciatori non potrebbero mai giocare seriamente sui siti legali perché potrebbero muovere pochi soldi e non avrebbe senso rischiare per 3-5 mila euro. Il decreto dignità ha colpito i siti che pagano tasse al Governo e ha fatto un assist clamoroso ai .com. Questa vicenda deve far riflettere il Governo Meloni, abolendo il decreto dignità, e facendo un controllo a tappeto su siti sportivi illegali, pirateria e controllo su quei .com che oggi sfociano nel riciclaggio.
Detto questo, possiamo fare i nomi di Fagioli, Tonali, Zaniolo, Bonucci e metterci dentro altri 50 calciatori ma è inutile sparare sui singoli perché questo problema è comune. Volgarmente potremmo dire, con quasi certezza, che l’80% dei calciatori scommette e si distrugge sui casinò online. Lo sappiamo da tempo ma se non arrivano prove che queste scommesse abbiano influenzato i risultati del campo dobbiamo cambiare informazione perché qui di calcio scommesse ci sarebbe poco e sarebbe “solo” una malattia di giovani calciatori annoiati che si allenano 2 ore, 3 al massimo se aggiungiamo la palestra, e poi non avendo nulla da fare giocano per ore anche quello che non hanno sui conti. E’ una malattia e ci dispiace. E’ un problema generazionale che non riguarda solo i calciatori famosi e ricchi. Non ci scandalizziamo di fronte a queste notizie, come non scandalizziamoci se domani esce una nuova inchiesta sui calciatori che nei ritiri fanno arrivare le donne in base alle città che li ospitano o che la domenica sera in discoteca si fanno i palloncini ad elio. Cosa significa? Per evitare le droghe rintracciabili nel sangue e ovviamente non cadere nella trappola del doping, trovano sollievo con l’elio dei palloncini che per qualche minuto ti stordiscono. Stiamo parlando di ragazzini stupidi e viziati. Annoiati dalla vita che a 20 anni, spesso, hanno tutto ma che a 30 perdono quasi tutto. Il papà di Fagioli ha rilasciato delle dichiarazioni da brividi: “A cosa servono i procuratori se non ci sono quando servono?”.