Attraverso il suo editoriale su “Sportitalia.com” Michele Criscitiello ha parlato così della Nazionale e le scelte di Mancini.
“Torno su un argomento che non tutti capiscono. Ci provo: per me Roberto Mancini continua ad essere il male tecnico della nostra Nazionale e non solo ci ha ammazzato con il fallimento mondiale ma è tutta la gestione di questi anni che sta distruggendo il calcio italiano. Si nasconde dietro a quell’Europeo vinto che se lo gioca altre 1000 volte lo perde 999. Siamo saliti sul carro? Certo, perché siamo innanzitutto tifosi della Nazionale e non ci interessa come vinci un Europeo ma non siamo tifosi faziosi da offuscarci la vista. Quello che è successo dopo il trionfo di Londra è squallido. Se non ti qualifichi ad un Mondiale extra large devi andare a casa. Non rappresenti un club ma una Nazione e devi dare conto a tutti noi di quel flop assurdo. C’è qualcosa di peggiore della mancata qualificazione in Qatar.
La gestione di Mancini è allucinante. Da anni. La FIGC è complice perché glielo consente e non lo ferma, quando invece doveva essere spedito a casa da molto tempo. Ha convocato più giocatori Mancini che tutti i CT messi insieme nell’ultimo ventennio. Ha tolto fascino e ambizione alla maglia azzurra. Ha convocato tutti. Addirittura ragazzini, forti, ma che prima neanche avevano giocato nelle nazionali giovanili. Ha ammazzato tutto il sacrificio e tolto il sogno italiano a molti giovani che, giustamente, di fronte a queste convocazioni non hanno più voglia di combattere per sognare una chiamata che oggi è facile da ottenere come i punti quando fai la spesa. Mancini deve dare conto a tutti gli italiani. Con le sue convocazioni distrugge il lavoro anche del settore tecnico, di Viscidi e di chi crede ancora nel giovane da portare dall’under 16 alla Nazionale maggiore. Se convochi un argentino e gli metti la maglia dell’Italia addosso stai ammazzando il nostro Paese. Qui non parliamo più di dove è nato, quanto e dove ha vissuto in Italia, o se la mamma ha partorito in Italia e poi è andata in Sudamerica. Mancini convoca un argentino. Punto. Che poi ha anche come secondo passaporto quello italiano a noi non ce ne frega nulla. Un argentino che in Italia è stato mezza volta nel nostro Paese può giocare al Milan, alla Juve, nell’Inter o al Napoli ma non può indossare la maglia dell’Italia. Merita quella dell’Argentina, certo. Il ragazzo è forte ma semplicemente non è italiano. Non abbiamo più italiani dice Mancini. E ne avremo sempre meno se i nostri ragazzi capiscono come convoca i calciatori il nostro CT. Il calcio italiano è finito? No, caro Mancini. La Nazionale è finita. I club stanno viaggiando a mille in Europa. Non sono i club a dover puntare sugli italiani. I club fanno impresa e se trovano un senegalese che costa 20 mila euro e lo rivendono a 80 milioni, devono farlo. E’ la Federazione che deve far crescere i giovani italiani e portarli alla Nazionale maggiore. Manca la tecnica di base. Non abbiamo allenatori per i giovani. Chi allena i ragazzi deve prendere stipendi più alti di chi allena i grandi. E’ lì che si formano i calciatori e non a 25 anni. Vedrai, poi, che ce l’italiano è buono anche le nostre big lo acquistano eccome. Qui si commette un errore grossolano. A dover far crescere l’italiano deve essere la Federazione con le Nazionali giovanili, non il singolo club”.