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Criscitiello: “L’Italia ha fallito in campo, ma quello che succede fuori è anche peggio. Arresti e fallimenti ma nessuno si dimette”

Attraverso il proprio editoriale su “TMW” Michele Criscitiello si esprime sul mondo del calcio in Italia, tra Mondiali senza Nazionale azzurra e caso arbitri.

“L’Italia ha fallito in campo ma quello che succede fuori è anche peggio. D’Onofrio, capo Procuratore dell’Aia, arrestato per spaccio internazionale di droga doveva far saltare il palazzo. A cascata Federazione e Aia. Invece, clamorosamente, sono ancora tutti al posto di comando perché hanno capito il trucco. Facciamo passare due settimane, il caso si sgonfia, e il tempo corre talmente veloce che tutti si saranno dimenticati di quanto accaduto. La sfortuna, per i vertici, è che questa volta ci sono i Mondiali, l’Italia è assente e il campionato è fermo. Non sappiamo cosa dire e neanche cosa scrivere quindi, per ora, continuiamo a chiedere spiegazioni all’Aia. Come possa non dimettersi Trentalange, dopo quello che è accaduto, ha dell’incredibile. Le dimissioni dovevano avvenire 2 ore dopo l’arresto. In un Paese civile. Il reato è talmente grave che non può passare in cavalleria. Anche questa no, per favore. Sapevamo che nell’Aia accade di tutto. Dai rolex ai rimborsi gonfiati fino ad arrivare ai premi per scalare le graduatorie dei singoli arbitri. Questa volta i fatti sono talmente gravi che non possiamo non mollare l’osso. Trentalange si deve dimettere e Gravina deve spiegare. Basta fare gli struzzi. E il Governo ha le stesse responsabilità perché non può non vedere quello che sta accadendo. Salvini fa un post su Instagram ma non basta. La Meloni, giustamente, ha previsto un Ministero dello Sport. Questo è un premio per il nostro mondo ma anche una spesa per il Paese.

E se metti un Ministro dello Sport tecnico e politico, e poi non interviene seriamente in questi casi, a cosa serve il Ministero? Andrea Abodi, ci dispiace, non può pensare di fare quello che non faceva alla Presidenza della Lega di B. A quanto pare, ahimè, le cose non sono cambiate. Vede ma non interviene. Quando pensa di prendere una provvedimento un Ministro dello Sport se non quando il capo della Procura dell’AIA viene arrestato per spaccio internazionale di droga? Il Ministro deve chiedere spiegazioni a Gravina e pretendere le dimissioni di Trentalange e, allo stesso tempo, aprire un’indagine su tutto il sistema AIA. Ci sarebbe anche lo scandalo della ginnastica ma siccome non ne capisco e non seguo la ginnastica io non parlo ma credo che anche lì un Ministro serio debba prendere delle decisioni. Invece il nulla. Per non parlare del sistema Federale. Vi sembra normale che al corso per gli allenatori ci siano ancora i “famosi” inviti? Sapete un allenatore, bravo, normale e non raccomandato, cosa deve fare per partecipare a Coverciano? Pregare Padre Pio. E non ci entra. Se non vincendo un campionato. Poi, però, ci sono gli inviti dove entrano solo gli amici degli amici. E se volete gli amici li conosciamo. Possiamo fare anche i nomi. Ci lamentiamo che non andiamo al Mondiale per il secondo giro consecutivo ma se la nostra Federazione continua a premiare il clientelismo e non la meritocrazia è giusto restare comodi in poltrona. Avremo sempre più allenatori scarsi, amici degli amici ma non preparati per insegnare calcio ai nostri giovani e quelli bravi si stuferanno e non avranno mai l’occasione che meritano.

Di mercato c’è poco da dire. Non vi prendiamo in giro con titoloni e notizie solo perché non abbiamo argomenti. C’è il Monza forte su Brekalo, come preannunciato in settimana, ma per il resto poca roba. C’è qualche notizia di gossip nel Toro, qualcosa nella Juve ma il gossip non ci interessa. E se un calciatore sta con la moglie del compagno e uno dei due dovrà andare via dal club a gennaio sono problemi loro non nostri. Un problema nostro, invece, è Igli Tare. Per favore ditemi che Tare è figlio unico.
Se, invece, mi confermate che il fratello è quello che diffama sui social e dà lezioni dopo le indagini di Report e indirettamente spara su Sarri, allora, credo che Lotito debba scendere in campo. Non al Senato ma nella sua società. Dovrebbe sapere cose che sta ignorando. Anche perché a Formello non si vede mai, da quando è Senatore meno ancora, Tare si nasconde e la Lazio è nelle mani di Sarri. Aggiungerei, per fortuna. Aggiungerei, e si vede…. Quello che scrive il fratello del Direttore Sportivo della Lazio è gravissimo. Da denuncia immediata per diffamazione aggravata. Lotito deve fare una scelta: Sarri o Tare. Non può più nascondere la testa sotto la sabbia. Sarri odia Tare e Tare odia Sarri. Uno pensa al bene della squadra, l’altro pensa al bene del calciomercato. Il tempo, ormai, è passato ed è ampiamente scaduto”.

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Redazione Ilovepalermocalcio