Attraverso un suo editoriale su “Sportitalia.com” Michele Criscitiello si sofferma sul calcio e sugli imprenditori che “buttano” i soldi nel calcio.
“Il calcio è una brutta bestia. Una droga. Se ci stai lontano sei bravo, se riesci ad uscirne sei un fenomeno, se ci stai dentro sei un pazzo. In Italia non si può fare calcio. I soldi si devono fare con il calcio ma non li fai nel calcio. Quanti grandi imprenditori si sono bruciati con il pallone? Inutile fare nomi storici come Tanzi, Sensi, Cragnotti e così via. Sarebbe ridicolo. Andiamo sul presente. Imprenditori ricchi e geniali nei loro campi, da anni, non riescono a fare nulla di buono nel calcio. Prendete Rosso, il patron della Diesel. Era a Bassano, non ha mai portato la squadra in B e sperava di fare meglio a Vicenza. Flop totale anche lì. Imprenditore internazionale ma non riesce a mettere una scopa in serie C. Cambiamo regione. A Benevento c’è un grande imprenditore, Oreste Vigorito. Uno che paga puntuale, non ti fa mancare nulla, paga tutti i fornitori ma non riesce a sfondare con il suo Benevento nonostante una valanga di milioni di euro spesi. Sbaglia quasi sempre tutto e vive malissimo le sconfitte. Lì perde lucidità. Farebbe bene a fare un passo indietro e ad ammettere che nella vita ha vinto ma nel calcio non è riuscito a ripetersi. Altro esempio a Como. La proprietà più ricca del calcio italiano che continua ad investire ma sbaglia mercato e stagioni. Il Como non vede la luce della serie A e si deve accontentare di salvarsi nella B italiana. Potremmo fare altri mille esempi ma non serve. Il pensiero finale è abbastanza semplice: se sei un vincente nel tuo ambito lavorativo non è detto che tu ti possa ripetere nel calcio. Ci sono altre dinamiche e ci vogliono altre caratteristiche. In pochi sanno fare calcio e i soldi servono solo in parte se manca astuzia, competenza e soprattutto tanta pazienza”.