Criscitiello: “De Zerbi è l’unico che ha lasciato un milione di euro a Zamparini”
Attraverso il suo editoriale su “TMW” Michele Criscitiello dedica un pezzo a De Zerbi tirando in ballo anche Zamparini.
Ecco un estratto:
“Intanto in Premier, a De Zerbi, ci sono voluti 20 minuti per far gelare Anfield e 90 per presentarsi agli inglesi. Potrà ancora non parlare bene la lingua ma state certi che lo hanno capito tutti come parla in campo. De Zerbi e Conte in Premier, Gattuso nella Lega e noi in Italia a bastonare Inzaghi e Allegri. Forse ci dovremmo fare qualche domanda sulla gestione delle società che perdono soldi e non producono reddito. De Zerbi è diverso da tutti gli altri e lo scopriranno anche gli inglesi; molto presto. Traducete per favore. De Zerbi non accetta un club tanto per un contratto di due o tre anni. De Zerbi ha detto sì al Brighton perché gli piaceva la squadra dopo averla studiata giorno e notte. De Zerbi è l’unico che ha lasciato un milione di euro a Zamparini, quando il suo conto corrente non era certamente pieno di zeri. De Zerbi ha lasciato 2 milioni e mezzo agli ucraini dopo non averli abbandonati sotto i bombardamenti di Putin e non accettò la Roma perché il suo percorso a Sassuolo non era finito. Per informazioni chiamate Gianluca Petrachi. La vera forza di De Zerbi english è che il calcio lo conosce e lo fa capire ai suoi calciatori. Innovatore in campo e negli spogliatoi. I giocatori lo amano perché in settimana stanno bene e la grande differenza, rispetto ai suoi colleghi, è che lui non cambia. Allena il Foggia o non allena, allena il Sassuolo o fa la Champions vola sempre basso. Esempio: ci sono allenatori di B e C che quando non allenano e sono comodi sul divano di casa cercano sempre visibilità e pregano in cinese un aiuto. Poi allenano un club di bassa serie B o C e fanno i fenomeni. De Zerbi ha una sola faccia sia quando sta a casa con la famiglia senza campo, sia quando va a dare lezione a Klopp ad Anfield. A proposito. Belli i complimenti di Klopp a De Zerbi e bella la conferenza dove diceva che a meritare sarebbero stati gli avversari. In Italia piangono e non riconoscono mai la superiorità”.