Criscitiello: «Cinque minuti per l’Ucraina solo ipocrisia, serve altro»

Attraverso un suo editoriale su “TMW” Michele Criscitiello si è espresso in merito alla reazione del calcio italiano alla guerra in Ucraina.

Ecco un estratto:

“In chiusura una piccola riflessione politico-calcistica. 5 minuti di ritardo rispetto all’inizio classico. Bene, ovviamente, è una formalità ma come dobbiamo dire basta alla guerra bisogna dire basta anche alle ipocrisie e a gesti senza senso. Iniziare 5 minuti dopo una partita non serve a nulla, non dimostri nulla e nessuno se ne accorge. Ci sono altri mille modi e sistemi per far arrivare la nostra vicinanza alla popolazione ucraina. Questo ritardo di 5 minuti è solo la classica buffonata italiana. Il calcio italiano avrebbe potuto devolvere il 5% degli incassi all’Ucraina, tramite gli sponsor dei club avrebbe potuto far arrivare pane e pasta alla popolazione in guerra, avrebbero potuto fare mille cose concrete o anche di immagine; sicuramente questa è stata la mossa più inutile che potesse partorire il calcio italiano. In tutto questo, nessuno si è preoccupato che ci sono 9 nostri connazionali intrappolati a Kiev che il calcio italiano conosce bene. Meglio non dire e non fare nulla. Con 5 minuti di ritardo abbiamo confermato di essere il Paese del tanto fumo e zero arrosto”.