L’edizione odierna de “La Repubblica” riporta le dichiarazioni del microbiologo Andrea Crisanti: «Sembrano decisioni prese più sulla scorta di spinte emotive e di interessi di parte che sui numeri. Quando fu deciso il lockdown c’erano 1800 nuovi contagiati al giorno, la stessa cifra registrata ieri. Non è che la situazione sia così migliorata. Attrezzati per la Fase 2? Non credo proprio. Non mi sembra che si siano fatti investimenti sulla medicina territoriale. Ma devo ammettere che conosco molto bene solo la realtà veneta: qui a tutti i neolaureati in medicina è stata proposta l’assunzione nelle strutture sanitarie territoriali. Altrove non so. Credo siano stati spesi inutilmente moltissimi soldi per i test sierologici: al massimo ci dicono se una persona è venuta in contatto con il virus. Ma non ci dicono se è guarito o se può contrarre di nuovo la malattia. Estate? Mi sto convincendo che il caldo possa attenuare la virulenza dell’infezione, anche perché fa evaporare le goccioline di aerosol su cui viaggia il Covid-19».