Cremonese, Stroppa si presenta: «Allenare qui è bellissimo. Vazquez? Può fare anche quattro ruoli»
Giorno di presentazioni in casa Cremonese. Dopo l’esonero dell’ex tecnico rosanero Ballardini, nella giornata odierna il nuovo allenatore Stroppa si è presentato in conferenza stampa.
Di seguito le sue parole:
«Gli stimoli sono quelli determinati dall’essere entrato a far parte di una società eccezionale che con questa proprietà ha fatto passi da gigante. Siamo in un centro sportivo invidiabile da tutti, gli stimoli non mancano perché arrivo in una realtà nella quale si cercherà di essere competitivi al 100%. Allenando la squadra e vedendola giocare ho l’impressione che ci siano qualità importanti per poter competere. Dico competere perché vincono in pochi: dalla Serie B salgono solo in 3 a fine stagione e ci sono talmente tante squadre competitive che ciò che mi preme ora è dare tutto me stesso; questo vale anche per il mio staff. Faremo di tutto e di più per portare un’idea e i numeri. La squadra l’ho trovata molto bene, predisposta e questo è un bel segnale. Il gruppo mi piace per come è stato costruito. Poi ci sarà il campo e quello non mente. Oggi allenare qui è bellissimo perché arrivo in una realtà nuova e gli stimoli non mancano. La cosa più difficile da fare è tradurre in numeri sul campo questi stimoli».
«Mi piace giocare per vincere, essere dominante sul campo. Non significa portare dei numeri, potete interpretarli in qualsiasi modo. Come succede nel calcio moderno posso dire che diventano fondamentali l’occupazione degli spazi e il movimento, ma questo dev’essere supportato da qualità tecniche, che in questa squadra ci sono. Non so quanto tempo ci vorrà, sarebbe stato bello averne a disposizione, ma non ce n’è. Vedremo strada facendo, al momento penso a preparare al meglio la squadra per le prossime partite. Mi sento un po’ un selezionatore perché oggi è mercoledì e sabato si gioca con l’Ascoli, quindi martedì prossimo a Cosenza. Si faranno poche cose, ma fatte bene. Serie B? Ci crediamo, l’esempio portato dal dottor Ventura è la fotografia di quanto successo due stagioni fa. È chiaro che non bisogna perdere terreno e cercare di essere tra le prime. La Serie B la ritrovo come al solito, da qualche anno è una A2, le squadre sono assolutamente allestite con giocatori importanti, c’è chi parte bene e arriva fino alla fine e chi parte bene e perde il terreno, così come chi parte più lentamente ma può guadagnarlo. Bisogna lavorare, dobbiamo crederci sempre e sicuramente ci saranno momenti difficili: dobbiamo capire dove possiamo arrivare, ma lungo la strada non dovranno scalfirci né i momenti buoni né quelli cattivi».
«Al di là del numero è l’atmosfera dello Zini che è bella: ho percepito un clima eccezionale e questo è sicuramente un vantaggio. Lo stadio è all’inglese e si presta, tutte le migliorie fatte sono lì da vedere ed è coinvolgente per gli spettatori che assistono alle partite, figuriamoci per chi le deve vivere e giocare. Ci sono tante cose che ho in testa, ma poche da dare ai ragazzi. Mi preme soprattutto l’atteggiamento, l’equilibrio, la capacità di tenere il campo. Non è semplice perché non c’è tempo di poter sbagliare come può accadere invece nella fase della preparazione, quindi bisogna portare a casa i punti e dobbiamo pensare in quest’ottica. Atteggiamento e cattiveria diventano fondamentali, dobbiamo essere il più coesi possibile. Vazquez? Può giocare sia punta, che dietro la punta o esterno. Anzi, uno come lui può fare anche quattro ruoli».