Intervenuto in conferenza stampa al termine della sconfitta rimediata contro il Palermo, il tecnico della Cremonese, Giovanni Stroppa ha rilasciato le seguenti parole:
«Io voglio pensare solo a stasera e dico quello che ho detto ai colleghi della televisione: sono orgoglioso di quanto ha creato la squadra, se il modo di giocare è questo io non ho problemi. Ripeto: sono orgoglioso, siamo partiti per fare un campionato da protagonisti. A Cosenza è stato un episodio, ora il lavoro è far arrivare la squadra davanti alla porta. Oggi ci siamo arrivati, ora arriveranno anche i gol».
I numeri dicono: 14 tiri in porta, 11 fuori dallo specchio e 3 nello specchio. Il Palermo 3 tiri, tutti nello specchio. «Invece concretizza perché arriva davanti alla porta, ma non segna. Ci arriviamo con facilità, con grande lavoro. Il nostro modo di fare calcio è questo, lavoriamo per andare con le stesse prestazioni a fare ancora meglio».
Vazquez come sta? Sembrava un po’ dolorante al cambio. «Sta meglio, ho dovuto toglierlo sullo 0-1 e non dovrebbe essere così quando perdi, ma non stava bene. Johnsen meritava qualcosa di più bello quando ha tirato da fuori nel finale, vorrei citarlo. Peccato, questo è il calcio. Io mi tengo la prestazione che è stata straordinaria su tutti gli aspetti: fisico, strategico, tattico, individuale… ma andiamo a casa senza punti. Sarei rimasto rammaricato anche col pareggio».
Nel finale cos’è successo? «Bisogna essere molto più al di sopra delle parti quando l’arbitro fischia: bisogna andare negli spogliatoi e stare zitti, perché ogni parola può essere interpretata in modo errato, soprattutto quando c’è tensione così».
Abbiamo visto muoversi molto Sernicola, Zanimacchia e Vandeputte produrre un gioco avvolgente. Ma cos’è mancato? «Banalmente ti dico… il gol. Abbiamo avuto tante occasioni, mezzi contrasti, tanti cross. Per me il lavoro è quello, bisogna continuare a perseverare, partite così sarà difficile in futuro perderne».
«Del Palermo non parlo, dico solo che abbiamo perso in una occasione che non dovevi concedere e invece abbiamo concesso e abbiamo perso».