Il tecnico della Cremonese, Giovanni Stroppa ha parlato in conferenza stampa rilasciando le seguenti parole:
«Che partita mi aspetto domani? Sono campionati diversi e storie diverse: sicuramente è una partita che per attenzione e determinazione ci darà la mentalità giusta».
Il Palermo è un avversario che per caratteristiche dovrebbe voler imporre il suo gioco: ci prepariamo ad una partita più dinamica rispetto alle precedenti…
«Il Palermo, come noi, sarà una protagonista del campionato. Ho visto le sue partite e, credetemi perché non sono frasi di circostanza, non meritava assolutamente le sconfitte. Ci troveremo di fronte una squadra con individualità forti, ha un’idea di gioco definita e un allenatore che stimo tantissimo. Sarà una partita difficile anche sotto l’aspetto dei duelli individuali e a livello fisico per la grande presenza dei suoi interpreti. Questo incontro arriva in un momento dove noi non siamo ancora al 100 per cento, lo si è notato anche con la Carrarese, nonostante la vittoria sia stata meritata e la prestazione per certi versi è stata buona. Resta il fatto che dobbiamo tornare a fare le cose che sappiamo perché altrimenti rischi di uscirne con le ossa rotte: ad avversarie come il Palermo non devi concedere certe palle gol, quindi non resta che lavorare molto meglio di squadra».
Con la Carrarese primo tempo più compassato e secondo tempo più dinamico: domani con che tipo di squadra partirà?
«Con il giusto mix. Per essere squadra che cerca il dominio sull’avversario devi dettare i tempi, andare in verticale quando c’è l’occasione e palleggiare facendo correre a vuoto gli avversari. In passato tutte cose che abbiamo sempre fatto molto bene ma in questo momento, forse per le gambe o per altre dinamiche non siamo fluidi come vorremmo. Per caratteristiche qualcuno ci ha portato verticalità come Johnsen, che però ha avuto meno applicazione nella fase difensiva per poter garantire equilibri. Ci sono cose che vanno sistemate e fatte nel modo migliore».
Si è sentito della possibilità che Vazquez potesse tornare in Argentina, si è sentito dell’interesse del Cesena: un giocatore così non può essere ancora utile alla Cremo?
«Scusate ma chi l’ha detto che Vazquez dovrebbe andare al Cesena oppure tornare in Argentina? E’ stato scritto, ma io Vazquez l’ho sempre ritenuto a disposizione e non conoscendo altre dinamiche dico che per me è un giocatore della Cremonese fino al 30 giugno».
Vandeputte e Johnsen: stessa posizione ma modi diversi di attaccare l’area avversaria…
«La qualità della mezzala è andare in verticale e attaccare la porta nel modo giusto e nello stesso tempo essere in equilibrio all’interno dello spartito della squadra. Con Vandeputte ci vorrà un poco più di tempo: davanti ci attendono ancora due partite e poi ci sarà la sosta per lavorare in quest’ottica: lui è un giocatore che ritengo importantissimo per l’idea della squadra, le sue prestazioni e le sue qualità non sono in discussione. Johnsen è più istintivo, quindi sotto la punta, da mezzala o in modo più forzato da puro esterno può fare tutto».
Con la Carrarese è parso che il feeling tra De luca e Bonazzoli sia a buon punto e anche Nasti è entrato con buon piglio. Diventeranno sempre più importanti dopo la sosta?
«Credo di sì, ma prima pensiamo alle prossime due partite dove dovremo fare di necessità virtù tenendo conto della condizione fisica e del loro processo di inserimento all’interno della squadra. Qualcosa di buono già si vede, ci sono enormi potenzialità e il tempo darà la possibilità di esaltare le individualità».
A centrocampo mancherà Pickel e Collocolo non è al meglio. Che soluzioni adotterà?
«Su Collocolo aspettiamo l’allenamento di oggi, ieri ha lavorato bene e la prospettiva è quella di portarlo all’interno della partita. Se dovesse stare bene è l’elemento che rileverà Pickel».
I gol contro Bari e Carrarese sono arrivati sfruttando la verticalità. Però fino ad ora sono state affrontate squadre che hanno giocato sotto la palla e le difficoltà si sono notate…
«Al di là degli avversari, Carrarese e Bari hanno comunque cercato di venire a uomo coprendo gli spazi, in questo momento conta la nostra condizione fisica che va migliorata e con essa la qualità delle giocate individuali. E’ un normale percorso da affrontare, siamo meno brillanti in questa fase della stagione quindi dobbiamo essere più bravi a tenere la palla e fare la cosa giusta nel momento giusto».
Affrontare squadre di grande agonismo per la Cremonese è un problema?
«Se analizziamo la Cremonese di oggi può sembrare così, in realtà se andiamo alla passata stagione, per esempio alla partita con il Catanzaro nella semifinale playoff, giocata uomo contro uomo in maniera asfissiante, spettacolare sullo stile di Bayer Leverkusen-Atalanta, dove non abbiamo concesso nulla agli avversari in una condizione psico-fisica straordinaria, il palleggio a far correre a vuoto gli avversari… allora dico: la Cremonese è quella lì, se proprio vogliamo fare un paragone. In questo momento siamo all’interno di un percorso da fare, iniziato con la preparazione. C’è un aspetto che va considerato: quello tecnico, quando hai meno brillantezza devi fare la cosa giusta nel palleggio e correre meglio più che di più. Queste sono cose fondamentali: gestire i tempi porta equilibrio».