Cremonese, il ds Giacchetta: «Le mie parole sul caso Vazquez sono state strumentalizzate»

«La maxi squalifica, per certi versi, è ingiusta, perché durante una partita i giocatori si dicono tante cose. Quanto accaduto è stato un piccolo corto circuito, che può capitare quando incassi un gol al 96’, ma non lo sto giustificando. Vázquez si allena con il volto tumefatto dopo l’intervento e non vuole saltare una sola seduta: è uno stimolo per tutti». Furono queste le parole rilasciate ai microfoni di Laprovicniac.it da Simone Giacchetta, direttore sportivo della Cremonese, sulla squalifica di Franco Vazquez, rimediata dopo gli insulti razzisti rivolti a Dorval al termine della sfida contro il Bari.

Il dirigente grigiorosso, però, è tornato a parlare a distanza di qualche giorno per fare chiarezza sulle sue dichiarazioni che, secondo lui, sono state strumentalizzate:

«Constato con stupore – spiega a La Nuova Provincia – come diversi organi di informazioni abbiano strumentalizzato le mie parole riferite al caso Vazquez. Mai ho sostenuto che Franco ha pronunciato la frase da cui è scaturita la squalifica in primo grado: ero vicino al giocatore e come già detto anche in fase di istruttoria non ho sentito alcuna frase di discriminazione razziale. Per questo ritengo la sanzione ingiusta. Nell’intervista mi sono limitato a dire che al termine di partite concitate come lo è stata Bari-Cremonese la tensione può fare brutti scherzi e far sorgere delle discussioni accese. Diverbi tra giocatori che possono capitare, ma non possono essere giustificati. Questo è il senso letterale delle mie parole: ogni altra interpretazione è fantasiosa e non ancorata alla realtà dei fatti».