Cremonese fermata in casa dall’Ascoli, Stroppa: «Facciamo tesoro dei nostri errori»

Giovanni Stroppa, allenatore della Cremonese, ha parlato in conferenza stampa pareggio rocambolesco contro l’Ascoli.

Di seguito le sue parole:

«La sfida contro l’Ascoli l’abbiamo rivista, facciamo tesoro degli errori che probabilmente abbiamo commesso e delle tante cose fatte bene. C’è un’altra partita da affrontare, difficilissima, sulla falsa riga di quella appena disputata per caratteristiche di giocatori e squadra, dobbiamo migliorare per far sì che ci sia più continuità nella partita per portare a casa il risultato. Per Coda e Vazquez la scelta è stata di avere forze fresche, la mia volontà nell’inserire Tsadjout e Okereke era di impegnare di più l’Ascoli nelle ripartenze e trovare gli spazi, perché hanno le caratteristiche giuste per farlo. Non hanno dato il contributo che si aspettava, la squadra si è difesa bene ma non in maniera ordinata e i gol subiti sono evitabili. Avendo rivisto la partita posso dire che la squadra ha giocato meglio di quella che è stata la mia impressione, non ha giocato solo mezz’ora ma ha fatto molto di più, è vero che dopo il gol abbiamo avuto meno dominio del campo e l’inferiorità numerica ci ha condizionato ma secondo me in undici contro undici eravamo in dominio sul campo».

«È una squadra che gioca molto bene, con valori e conoscenze. Una gruppo che per caratteristiche ha individualità da temere, non solo in trasferta come nell’ultimo turno, ma anche in casa. Questo è un discorso molto più ampio, preferisco che il giocatore tocchi più volte la palla ma non la regali agli avversari. Dobbiamo dare possibilità al compagno di fare la scelta in base alla migliore giocata disponibile. Ho visto delle belle giocate di prima e a due tocchi, chi può portare palla, nel momento in cui lo fa, deve incidere. Il palleggio ti aiuta ad essere migliore in fase difensiva, riconquistando subito la palla. E’ questione di tempo, non so quanto possa essere lungo il percorso, porto a casa aspetti positivi, la fluidità del gioco vista la qualità dei giocatori arriverà».

«Personalmente sì, da subito, sono consapevole di dove sono arrivato, come sono arrivato e della responsabilità che posso avere, non voglio appesantire i ragazzi nella responsabilità, questa è la cosa più importante. Mi assumo completamente la volontà di incidere in questo senso. Io so dove posso arrivare, ci saranno e ci sono delle difficoltà, ma so che ci arriverò. Questo non significa arrivare al risultato, ma sicuramente arriveremo alle prestazioni e ad essere squadra, ci sono tutte le potenzialità per farlo. Non è semplice, ci sono squadre forti, mi piacerebbe vincere 4-5 partite per poi alleggerire questo aspetto, se così non fosse bisogna tenere la testa bassa e lavorare. Ripeto spesso questo concetto, il lavoro è alla base di tutto e conosciamo solo questa strada, magari ci saranno più curve per arrivare a questo obiettivo ma sta a noi cercare di raddrizzare questo percorso».