Cremona, parla il primario del pronto soccorso: «Forzare una riapertura senza una mappatura dei casi è rischioso. Si rischia nuova ondata»

Cremona sta diventando un caso. Nelle ultime ore è qui che si concentra l’incremento più alto di contagi da Coronavirus, per la Lombardia. Ed è da qui che si partirà il prossimo 21 aprile coi test sierologici, ma questo potrebbe non bastare. È quanto spiega a “Tgcom24” Antonio Cuzzoli, primario del Pronto soccorso e Medicina d’urgenza dell’ospedale di Cremona: «Tamponi ed esami sierologici sono complementari. L’uno senza l’altro dà informazioni incomplete. Questa guerra ci impone di fare delle scelte per correre ai ripari – afferma il primario – scelte che devono essere compiute prima della riapertura. Il primo punto sono i tamponi, che servono per escludere un’eventuale positività ancora attiva. Dobbiamo capirlo prima di autorizzare le persone ad uscire. Il secondo passo sono gli esami sierologici per verificare la protezione sviluppata dai cittadini. Forzare una riapertura senza una mappatura dei casi è rischioso. Un nuova ondata di contagi sarebbe un disastro perché abbiamo già una cicatrice aperta».