Covid, Johnson rivela: “La variante inglese sembra essere più letale”
Nella serata del 22 gennaio il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato che secondo gli ultimi studi la variante inglese di Covid-19 sembrerebbe essere più letale: “Siamo stati informati oggi del fatto che, oltre a diffondersi più rapidamente, sembra esistano alcune prove che la nuova variante possa essere associata a un più alto grado di mortalità“.
La notizia si aggiunge a quella sulla maggiore trasmissibilità del nuovo ceppo, scoperto nella contea inglese del Kent.
Variante inglese, Johnson: “Sembra essere più letale”
Nel suo intervento, Johnson ha inoltre riportato le affermazioni di Patrick Vallance, medico e consulente scientifico del governo, per il quale sarebbero emerse prove di un maggior numero di decessi causati dalla nuova variante rispetto al ceppo originario di Sars-CoV-2. Sempre secondo Vallance la variante inglese causerebbe 13/14 morti ogni mille contagiati, a fronte dei 10 della variante precedente.
Questi dati sono stati confermati anche dall’epidemiologo Neil Ferguson, che sempre nella giornata del 22 gennaio ha dichiarato: “È una possibilità realistica che la nuova variante britannica aumenti il rischio di mortalità, ma rimane una considerevole incertezza”, quattro centri di ricerca universitari: “hanno esaminato la relazione tra le persone risultate positive alla variante rispetto ai vecchi ceppi e la conseguente mortalità.
Se n’è dedotto un aumento della mortalità di 1,3 volte. Quindi per coloro che hanno compiuto già i 60 anni, 13 persone su 1000 potrebbero morire rispetto a 10 su 1000 come accadeva per i vecchi ceppi”.