«Per ridurre i contagi ed evitare ulteriori ondate» di Covid-19, «occorre imporre misure restrittive sull’intero territorio italiano durante tutto il periodo delle festività natalizie». Un «lockdown nazionale» che dovrà essere seguito da «lockdown intermittenti fino all’estate». È l’appello di un gruppo di medici tra i quali Susanna Esposito, ordinaria di Pediatria all’università di Parma e consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e Stefano Zona, specialista in Malattie infettive dell’Ausl di Modena. La richiesta più urgente è quella di «misure chiare e rigide nel periodo natalizio», volte a «garantire una riduzione del numero di contagi e la riapertura delle scuole a gennaio».
I camici bianchi – promotori, tra gli altri, di un primo appello inviato lo scorso 2 novembre al Governo e ai membri del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, in cui proponevano lockdown intermittenti fino a primavera – esprimono preoccupazione di fronte alle «incertezze dell’Esecutivo» nella gestione della pandemia: «Il numero dei contagi e dei decessi giornalieri è ancora drammaticamente elevato e in alcuni regioni, come nel caso del Veneto, fortemente in crescita – osserva Zona – Non possiamo attendere gli effetti della campagna di vaccinazione di massa, dobbiamo agire ora per arrestare il contagio. I messaggi contraddittori del Governo avranno conseguenze drammatiche», avverte. «Dobbiamo arrivare a un lockdown nazionale nel periodo di Natale, come scelto da vari Paesi europei, per poter alleggerire la pressione sugli ospedali e garantire la riapertura delle scuole in gennaio».
Un’Italia in zona rossa nel periodo delle feste è una scelta condivisa da Susanna Esposito, che rilancia la necessità di un piano a medio-lungo termine di lockdown intermittenti tra gennaio e giugno: «Dobbiamo avere una strategia di riduzione dei contagi e chiusure pulsate fino all’estate, che ci consenta di frenare questa seconda ondata, scongiurarne una terza e tutelare salute e istruzione, non più ulteriormente sacrificabili», ammonisce la specialista. La riapertura delle scuole «deve essere la priorità del Governo, insieme alla riduzione dei contagi – aggiunge – I livelli di diffusione attuale del virus rendono difficilmente sostenibile una riapertura a gennaio. La chiusura delle scuole ha effetti drammatici sulla salute fisica e psichica di milioni di bambini e ragazzi – ribadisce Esposito – Ecco perché bisogna agire immediatamente con un lockdown natalizio e misure coerenti fino all’estate».