Cosenza a Palermo. Nasti: «Gioco, segno per riprendere il mio Milan»
L’edizione odierna de “La Gazzetta dello Sport” si sofferma sulla gara tra Cosenza e Palermo e riporta le parole di Nasti.
Marco Nasti è un prestito che è diventato una botta di adrenalina per il Cosenza in volo verso la salvezza. Sparata nelle vene rossoblù proprio nel derby contro la Reggina, 90 minuti e un effetto dirompente con una doppietta prepotente che in 180 secondi ha rivoltato Pippo Inzaghi come un guanto. «Tre minuti che possono cambiare la stagione della squadra e la tua carriera – ha ammesso il centravanti classe 2003 in prestito dal Milan -. Ci serviva fare punti per continuare a inseguire l’obiettivo che sicuramente meritiamo. Per me poi è stato fantastico esultare davanti al nostro fantastico pubblico per due gol, e che gol. Sensazione unica, vivo per il gol».
Ti senti precario in prestito? «Assolutamente no. Anzi, per me significa soprattutto crescere, diventare uomo. Ed è anche uno stimolo per dimostrare al Milan quanto posso valere».
A chi ti ispiri? «A Benzema. Il mio idolo per come segna e sa crearsi le occasioni. Tecnicamente è devastante. Guardo i suoi video per capire come si muove in area, come fiuta le situazioni per far male».
Mentre a chi hai rubato di più negli allenamenti con la prima squadra del Milan. E che cosa? «Sicuramente a Giroud, una prima punta come me. Per come si arrabbia se sbaglia una minima cosa e nell’azione dopo fa di tutto per non ripetere l’errore. Ho capito che la differenza con i “grandi” non è la tecnica quanto l’atteggiamento, il temperamento. Basta vedere come chiamano la palla, sembra una cavolata ma fa la differenza».
Nella tua carriera hai segnato 23 gol e fatto 12 assist. Tanti per una prima punta. «Da piccolo vedevo di più il compagno che la porta. Quindi sono cresciuto come attaccante moderno che gioca tanto per la squadra. Credo di sapere scegliere il momento giusto per far gol o per mettere il compagno davanti alla porta».
Da Dionigi a Viali cosa è cambiato per il Cosenza e per te? «Parlo per me. Dionigi mi ha dato le occasioni ma io non ero ancora pronto. Di Viali apprezzo tanto la concretezza».
Pasquetta a Palermo. Poi doppia sfida salvezza in casa col Cittadella e a Perugia: un aprile bollente. «Sì, ma ora abbiamo capito che non basta essere una squadra, bisogna essere un gruppo. Ognuno si deve sacrificare, il famoso uno per tutti e tutti per uno».