Corsino: «Palermo punto più alto della mia carriera, non vedo l’ora di tornare a giocare»
Intervenuto ai microfoni del sito ufficiale dell’ssd Palermo, Gianmarco Corsino si è espresso in merito alle sue condizioni fisiche: «Sono rammaricato perché poco prima del lockdown mi stavo finalmente aggregando al gruppo – prosegue il numero 7 rosanero – sono clinicamente guarito da tempo e non vedo l’ora di tornare a sudare correndo dietro al pallone. Voglio ringraziare tutti quelli che mi sono stati vicino negli scorsi mesi, in particolare l’intero staff medico guidato dal dottor Matracia, i preparatori atletici Petrucci e Pillitteri ed i tifosi che sui social mi incoraggiavano a non mollare. In quel periodo ho provato a ripagare questo affetto con la mia positività ed energia, prima di ogni gara casalinga ho sempre incitato i miei compagni negli spogliatoi fino al calcio d’inizio ed ero il primo ad aspettarli per un abbraccio a fine partita. Se non avessi subito questo grave infortunio avrei sicuramente potuto dare qualcosa di più anche in campo, ma nonostante tutto questa seconda esperienza al Palermo rappresenta il punto più alto della mia carriera, è un orgoglio per me aver vissuto in prima persona la rinascita del club dieci anni dopo un altro storico evento, ovvero lo scudetto vinto con la Primavera di mister Pergolizzi. Insieme spesso ricordiamo quel giorno memorabile, entrambi siamo sicuramente cresciuti nei rispettivi ruoli ma è impossibile non provare nostalgia per quella gioia. Oggi grazie alla passione del presidente Mirri e del vice presidente Di Piazza c’è finalmente un grande senso di appartenenza e di palermitanitá a tutti i livelli, tra i calciatori così come tra lo staff. Ovviamente è inevitabile avvertire una maggiore responsabilità e dobbiamo essere i primi a dare tutto per questi colori. Anche chi viene da fuori si è ambientato al meglio, lo dimostra il fatto che siamo un gruppo molto unito nonostante le tante differenze anagrafiche e geografiche. Complice anche l’avvio di stagione esaltante, nel nostro spogliatoio c’è sempre stata allegria e nei momenti di difficoltà siamo riusciti a trovare insieme le giuste soluzioni. Fondamentale è stata la competenza e la presenza assidua dei direttori Sagramola e Castagnini, due fuoriclasse che con la serie D non hanno nulla a che vedere. Durante il mio stop mi hanno manifestato di continuo il proprio affetto e fatto sentire importante, sono soddisfazioni che non hanno prezzo».