Corriere di Verona: “Per battere la corazzata Palermo Grosso prepara un «super» Verona”

L’edizione odierna de “Il Corriere di Verona” ha deciso di analizzare la situazione in cas Hellas Verona in vista del big match di domenica sera contro il Palermo. Ecco quanto si legge: “Se ci si fermasse a guardare le opposte tendenze di Hellas e Palermo, verrebbe da parlare di un pronostico più che contrario al Verona, per la partita di domani sera al Bentegodi. Il calcio, sebbene non possa sfuggire alle regole dettate dai numeri, è però scienza inesatta per eccellenza. Per questo i gialloblù possono ribaltare i conti che sono sul tavolo: organico e qualità individuali lo testimoniano. Per riuscirci, è chiaro, dovranno essere altri da sé. O meglio, da quel che l’Hellas è stato nelle ultime giornate. Duellanti a confronto, dunque: il Verona, da sei turni in qua, è crollato. Ha raccolto solamente 5 punti, una media più da bassa che da media classifica. Nello stesso lasso di gare, il Palermo, che è passato dalla guida tecnica di Bruno Tedino a quella di Roberto Stellone, è decollato, fino a  raggiungere il primo posto. Di punti ne ha conquistati 16, battendo Crotone, Lecce, Carpi, Cosenza ePescara. Cinque vittorie, dunque, cui va aggiunto il pareggio col Venezia. Una squadra in volo davanti a una che è andata in calando, fino alla tempesta perfetta da cui è stata travolta a Brescia, prima della sosta. Che con il Palermo occorra un Verona riveduto e totalmente corretto è cosa ovvia quanto dire che la pioggia è bagnata, ma sono altri gli aspetti che fanno capire da che lato l’Hellas avrà bisogno di rivoluzionarsi. La statistica è talmente nota che ormai la conoscono anche i muri della città antica: il Verona prende gol ad ogni partita. L’ha fatto fin dai turni di Coppa Italia con Juve Stabia e Catania. Ha proseguito, suo malgrado, in campionato. Almeno una rete a gara al passivo, già. E appena l’attacco ha rallentato sono cominciati i problemi seri. Dice quello: è questione non di difesa, ma di fase difensiva. Altro tormentone pallonaro, per quanto del tutto condivisibile nella forma. Sarà, ma Grosso ha variato diversi assetti tattici, dal 4-3-3 al 4-2-3-1, fino al dinoccolato e infine caotico 3-4-1-2 sperimentato nel rodeo di Brescia. Il difetto (grave, gravissimo) è rimasto. Anzi, è pure peggiorato. Col Palermo, così, c’è soltanto una via per non franare: rimediare a questo guasto. Più che mai, non ci sarà modo di bluffare. I rosanero, nella loro ascesa al vertice, sono andati avanti facendo abbuffate di gol. La più recente è il 3-0 con cui hanno suonato il Pescara, sottraendogli lo scettro del campionato. L’analisi va ampliata all’impatto che ha saputo avere Stellone: sono 12 i gol siglati dal Palermo, a una media di due a partita. Si sono esaltati, nel modulo offensivo con il trequartista a supporto della doppia punta, gli interpreti avanzati. Se la spassano un mondo George Puscas e la coppia macedone formata da Aleksandar Trajkovski e Ilija Nestorovoski, che viaggiano a vendemmiate di reti, offrendo un spettacolo che ha animato gli entusiasmi di un piazza che ha assorbito la grande delusione per il mancato ritorno in A della passata stagione e per un avvio d’a nnata al di sotto delle attese. Il Verona sfiderà una gioiosa macchina da guerra. A Peschiera del Garda, in questi giorni, Grosso ha studiato le misureper incepparla. Un Hellas ermetico, come mai ha saputo essere, è il primo passo per uscire dalla crisi e stendere il rullo Palermo. Attenzione dietro, una precisione da ritrovare in avanti (di gol, nelle ultime sei giornate, i gialloblù ne hanno firmati 6, la metà di quelli realizzati dalla squadra di Stellone) e una manovra più fluida, efficacia del possesso palla compresa. L’assenza di Santiago Colombatto – Pawel Dawidowicz è favorito per sostituirlo, Luca Marrone e Andrea Danzi sono idee molto più sfumate – non agevola il compito per il Verona, ma gli alibi stanno a zero. Se la serata non dovesse portare consiglio, ossia punti, il fine settimana dell’Hellas sarebbe turbolento, con Grosso che si ritroverebbe sul filo dell’esonero”.