Corriere di Verona: “L’Hellas a Palermo,il labirinto dei ricordi. Sfida per la A dove Grosso diventò un big”

Partita fondamentale quella di lunedì sera per la corsa promozione, tra Palermo e Hellas si gioca l’ultima spiaggia per seguire la coppia formata da Brescia e Lecce per la promozione diretta. L’edizione odierna del Corriere di Verona fa il punto sulla sfida del “Barbera” e fa un salto nel passato, dato che per l’allenatore del Verona, Fabio Grosso, sarà un ritorno al passato. Grazie al Palermo la sua carriera ha fatto il salto di qualità, fino a raggiungere la Nazionale e arrivare a essere Campion del Mondo. I rosanero intanto, mercoledì hanno perso 3-2 in trasferta a Pescara. Il Lecce ha agganciato in testa alla classifica il Brescia (3-1 in rimonta al Cosenza per i giallorossi).Del Verona,si sa :è a quota 48,raggiunto proprio dal Pescara, a -6 dalla coppia che comanda la serie B e che, al momento, salirebbe in A. A perdere contatto, in queste settimane, è stato proprio il club siciliano  che di puntine ha 50, con quattro lunghezze da recuperare sulle «lepri». Per questo il posticipo della prossima giornata sarà una sfida a eliminazione, per le ambizioni di promozione diretta. D’accordo, ci sarà da vedere quel che faranno il Brescia (che stasera gioca in casa con il Venezia) e il Lecce (che domenica andrà a Cremona), ma il conto alla rovescia sta arrivando a conclusione. Per ottenere altro tempo, il Verona deve vincere a Palermo. In caso contrario  i playoff. già ora la via più probabile per tentare di conquistare l ’obiettivo, si trasformerebbero ragionevolmente, nell’unica via da seguire per crederci. Il destino vuole che la partita con i rosanero sia un viaggio nel passato per Grosso. Non è tipo da perdersi nei ricordi del bel tempo che fu, l’allenatore dell’Hellas, ma non c’è dubbio che la congiunzione tra l’informale spareggio di lunedì e il suo felice transito a Palermo porti con sé delle suggestioni. Era l’estate 2004 e Grosso firmò per un club reso ricco dagli investimenti di Maurizio Zamparini, fresco di promozione in serie A, un gruppo timonato da un maestro di calcio come Francesco Guidolin. Grosso aveva appena salutato gli anni di formidabile crescita vissuti a Perugia, Palermo fu il luogo della sua consacrazione. Due stagioni, 106 presenze con due gol, il primo sguardo sull’Europa, con la qualificazione alla Coppa Uefa ottenuta nel 2005, e un’avventura che arrivò fino agli ottavi e al doppio confronto perso con lo Schalke 04. Nel frattempo Grosso era entrato stabilmente nel giro della Nazionale, e non serve aggiungere dettagli sull’epilogo che ebbe l’ascesa in azzurro di quel terzino sinistro arrembante e generoso. Il Palermo fu, nei campionati in cui Grosso ne fece parte, quinto e poi sesto, e raggiunse pure la semifinale di Coppa Italia.Dopo venne la chiamata dell’Inter e da lì in avanti cominciò un’altra parte della storia. Sul campo in cui si è fatto apprezzare, pupillo del pubblico, Grosso cercherà di allungare la corsa del Verona verso una promozione che è ben difficile possa centrare senza entrare nel labirinto dei playoff. Riuscisse a battere il Palermo, le carte verrebbero sparigliate, con buona pace degli amici rosanero, che sarebbero superati dall’Hellas (che ha, tuttavia, una partita in più).I ricordi sono splendidi, ma il presente è oggi ed è gialloblù.

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Redazione Ilovepalermocalcio