Corriere di Verona: “Il Palermo e Palermo hanno caricato il match come una sveglia…”
“Mamma Luciana nel cuore. E la testa, almeno per 90’, a quel rettangolo verde dove il suo Chievo dovrà anestetizzare la frenesia del Palermo di Eugenio Corini. Va in Sicilia, Rolly Maran, con un lutto a spegnergli il sorriso. Nella notte tra venerdì e sabato è morta la madre del tecnico clivense: Luciana Moregola, 87 anni, malata da tempo. Maran ha lasciato il ritiro gialloblù ieri mattina, il suo vice Christian Maraner ne ha fatto le veci in conferenza stampa dicendo che «il Chievo non si farà trovare impreparato da questa partita» e nel frattempo l’uomo di Trento si è predisposto, anche mentalmente, per sedere in panchina al Barbera e gestire questa delicata trasferta che cade al 16esimo turno di campionato. Trasferta delicata per tanti motivi. Il Palermo e Palermo hanno caricato il match come una sveglia, che suona adesso e impone ai rosanero, ultimi in classifica a 6 punti, di rompere l’inerzia negativa: 8 sconfitte in fila, la fame dei siciliani è misurabile dal trend che li ha cacciati nel tunnel della lotta salvezza. Tunnel da cui il Chievo è ampiamente fuori, +13 rispetto ai rosanero (19 punti) e la scia del positivo pareggio (0-0) contro il Genoa, lunedì scorso, al Bentegodi. Al Barbera, dunque, c’è un Palermo che aspetta il Chievo quasi fosse il vero punto di partenza del proprio campionato. Merito dell’effetto Corini, che fin qui è quantificabile in entusiasmo, e in quell’entusiasmo ci vanno messi dentro i segnali positivi mostrati dalla squadra a Firenze. C’è poi l’entusiasmo in sé di Corini, al Chievo da direttore d’orchestra in mediana, poi da allenatore, due salvezze (2013-2014), l’esonero e la recente risoluzione di quel contratto col club della Diga che si era rinnovato automaticamente con le due salvezze firmate da Maran. Allavigilia, 24 ore fa, Corini ha voluto scindere l’emozione per la partita dall’emozione per l’incrocio con il suo passato. Nel primo caso, tutto scontato: è il suo esordio casalingo (dopo il 2-1 con la Fiorentina) da allenatore del Palermo, di cui è stato capitano e beniamino, quindi ciò che gli passerà per la testa è facile da immaginare. Nel secondo caso, invece, le sue parole: «Il mio percorso al Chievo è stato un percorso importante. Non posso dimenticare che il Chievo è la società che m’ha permesso di tornare a essere un giocatore di alto livello, prima, e m’ha permesso di allenare in serie A, poi. Ho sempre dato tutto me stesso. Il rammarico personale è che, per una serie di motivazioni, forse sarebbe stato bello chiudere il nostro rapporto dopo la seconda salvezza consecutiva (Corini fu invece confermato, per il torneo 2014-15, per poi essere sollevato dall’incarico dopo 7 gare di campionato, ndr). Ma rimane tutto il bello, e tutti gli anni condivisi insieme facendo grandi risultati, come giocatore e come allenatore». Circa la partita, Corini riflette che «il Chievo è già avviato verso una salvezza tranquilla, quindi è un avversario forte, che conosce la serie A e sa leggere molto bene le partite grazie all’esperienza della sua rosa. Ci farà soffrire molto. Ma noi vogliamo saper soffrire insieme e provare a vincere, per noi e per la gente di Palermo che accorrerà allo stadio». Circa 20mila, gli spettatori attesi al Barbera. Sotto i loro occhi duelleranno un Palermo col 3-5-1-1 (davanti Nestorovski, 7 gol finora) e un Chievo dal 4-3-1-2. C’è una novità, nella formazione di Maran, ossia l’assenza di Hetemaj, ch’era rientrato contro il Genoa, giocando gli ultimi 17’, dopo aver saltato Cagliari e Torino, ma deve fermarsi di nuovo per un risentimento muscolare. Lì, in mediana, nel ruolo d’interno sinistro, lo sostituirà uno tra Izco e De Guzman. Mentre davanti il tandem offensivo dovrebbe essere composto da Inglese e Meggiorini. E Maraner, ieri, ricordava: «L’aspetto più pericoloso? È che il Palermo, dopo il cambio d’allenatore, vorrà fare l’impresa davanti al proprio pubblico. Ma queste partite, noi, sappiamo bene come affrontarle»”. Questo quanto si legge su “Il Corriere di Verona”.