Il Verona sta rivoluzionando la squadra. Rispetto alla scorsa stagione sarà una squadra molto diversa e il Ds D’Amico non vuole fermarsi qui. Nel mirino c’è l’ex rosanero Dawidowicz che è tornato al Benfica e il Palermo non ha riscattato. Di seguito quanto scrive l’edizione odierna de il “Corriere di Verona”.
“Comunque vada a finire questa sessione di mercato, sarà un Hellas 2.0. Alla fine della scorsa, nefasta stagione, era di tutta evidenza che al Verona servisse una rifondazione. I cambiamenti sono arrivati nell’area tecnica, come preventivato per necessità (via Fabio Pecchia e Filippo Fusco): Maurizio Setti ha scelto di puntare su Fabio Grosso come allenatore e di dare fiducia a Tony D’Amico nel ruolo di direttore sportivo. Una decisione, questa, presa senza badare ai mugugni della piazza, che ha considerato che con D’Amico non sia stata tracciata la discontinuità richiesta rispetto alla gestione Fusco. Argomenti che Setti ha
by-passato, convinto di avere già in organico l’uomo giusto per ricostruire il Verona. Tra pochi giorni, il 5 agosto, inizierà ufficialmente l ’annata, con il debutto in Coppa Italia, e il lavoro di D’Amico ha portato a un largo rinnovamento della rosa. Cosa che era, peraltro, inevitabile, visti i molti prestiti su cui si poggiava lo scorso Hellas, ma il numero degli innesti rimane elevato ed è destinato ad aumentare. Matos –ripreso dall’Udinese –, Cissé, Almici, Gustafson, Boldor (pure lui un ritorno), Laribi, Crescenzi, Eguelfi, Balkovec, Henderson, Di Carmine, aspettando di chiudere per Somma e con il tentativo aperto di assicurarsi l’ingaggio di Dawidowicz. Poi, altri affari seguiti da D’Amico: Riccio Di Gaudio per completare la batteria degli esterni offensivi, Puscas per aggiungere all’attacco una freccia potente e veloce. Il piano è ambizioso e si traduce in una rivoluzione. Non sono rimasti in molti, e altri usciranno in questi giorni. Nicolas è vicinissimo alla cessione in prestito con diritto di riscatto all’Udinese. Felicioli è ai saluti, in direzione Perugia, via Milan.I rientranti Cherubin e Gonzalez partiranno. Il dubbio Pazzini per adesso è arrivato a una soluzione, con la permanenza del centravanti all’Hellas, ma il suo futuro in gialloblù non è ancora blindato (un’offerta adeguata porterebbe al commiato. Per ora, tuttavia, non ci sono sviluppi in questo senso). Il Verona ha avuto nella Spal un redditizio partner di mercato, con D’Amico che ha garantito all’Hellas sostanziose entrate di cassa con i trasferimenti a Ferrara di Viviani, Fares e Valoti. Così il Verona di oggi viaggia in equilibrio tra conti e competitività. Se sul primo aspetto i numeri non permettono interpretazioni, il secondo va al setaccio del campo e delle sue abbondanti variabili: «Il nostro è un buon gruppo, ma dobbiamo dimostrare di esserlo sul campo», osserva Alessandro Crescenzi, che ieri si è presentato da nuovo gialloblù. Dice il difensore: «Sulla carta si sa che le squadre appena retrocesse vengono ritenute le favorite, ma la realtà spesso ha portato a delle sorprese. Guardiamo, in questi anni, al Crotone, alla Spal, prima al Carpi e al Frosinone, e dopo al Benevento. So che per me il Verona rappresenta un passo avanti e che il campionato di Serie B è sempre difficilissimo»”.