L’edizione odierna de “Il Corriere dell’Umbria” si sofferma sul pareggio del Perugia contro il Palermo e la reazione di Castori al termine del match.
“Il pareggio non sta né in cielo né in terra. Avremmo strameritato di vincere”. Amareggiato, deluso, arrabbiato (eufemismo), ma allo stesso tempo estremamente soddisfatto della prova offerta dei suoi ragazzi. Nel post partita, Fabrizio Castori – che non risparmia anche critiche al direttore di gara Marcenaro – è un mix di tutti questi sentimenti. “Abbiamo giocato una partita stratosferica, la più bella del campionato. Il nostro primo tempo è stato straordinario. Avremmo meritato di portarci sul 4-0. Abbiamo fatto un grande calcio. Siamo stati belli. Il Palermo ha fatto un tiro e mezzo in porta e segnato tre gol.
Il calcio è anche sfortuna, ‘culo’, è anche un arbitraggio che condiziona i più deboli rispetto ai più potenti, basta vedere la distribuzione dei cartellini che hanno condizionato la gestione della gara. Perché all’ultimo non c’è stato un giallo per loro per un fallo su Di Carmine? Il Palermo è stato mantenuto in vita e portato fino in fondo. Poi se si vanno a cercare gli errori è ingeneroso. Difendo il mio lavoro e quello dei miei ragazzi. Sono incazzato. Potevamo fare più gol? Nelle ultime 4 partite abbiamo segnato 9 reti, più di due a partita di media…”.
Il tecnico prosegue nella personale disamina del match. “Il pareggio non sta né in cielo né in terra. Li abbiamo stracciati, stradominati. Se vogliamo essere ipercritici ed obiettivi, l’autorete ha riaperto una partita che stavamo giocando in scioltezza. E’ normale che poi ci sia un po’ di apprensione. Siamo in rincorsa, in rimonta, quando arriva il 3-2 in una fase in cui stai schiacciando gli avversari, un po’ di patema si crea. E’ mancata un po’ di lucidità alla fine. E’ difficile mantenere un ritmo così intenso per 90 minuti”.