“Quella A che da calciatore ha solo sfiorato (3 presenze col Napoli prima di essere confinato nuovamente in B), Roberto De Zerbi ora se la prende come allenatore. Con delle referenze straordinarie, visto che avendo frequentato solo la Lega Pro e senza neppure avere mai vinto un campionato (col Foggia ha portato però a casa la Coppa di categoria), è uno degli allenatori più gettonati della nouvelle vague italiana. Ma se l’esperienza insegna, Roberto starà molto attento all’etichetta di predestinato: lo era anche da giocatore, con quel suo mancino da numero 10 di primo livello, eppure gli è sempre mancato il guizzo finale per entrare nell’elite. Oggi più che mai sa che alle possibilità bisogna dare seguito coi fatti. E’ per questo che Palermo e il tritacarne Zamparini saranno la sua grande chance.
Fratello Boban. Bresciano come Corini, cresciuto nel vecchio oratorio di una volta, subito adocchiato dal Milan che lo porta nel suo settore giovanile. Sacchi, Capello e Zaccheroni giurano sulle sue qualità tanto che De Zerbi spesso si allena coi “big”. Zvone Boban gli fa da fratello maggiore: “le cose che gli ho visto fare in allenamento non esistono neppure nei cartoni animati” dirà di lui Roberto. Sarà il ruolo, sarà il nome, i suoi idoli sono altri due Roberto Mancini e Baggio. E’ da lì che De Zerbi apprende la filosofia che ora intende trasmettere a Palermo. Gioco propositivo, votato costantemente all’attacco, 4-3- 3. Dove può recitare un allenatore che ha questi principi? A Foggia, ovviamente, terra di Zemanlandia ma anche città che l’aveva accolto da calciatore in cerca di rilancio. De Zerbi ci arriva fra le perplessità: ha appena preso il patentino ed ha allenato solo il Darfo Boario con cui è pure retrocesso. Eppure, pochi mesi dopo Foggia è pazza di lui. Diventa Dezerbilandia. Calcio veloce e produttivo, pur se meno frenetico e più votato al possesso di palla.
Le promozioni. Nel Milan resterà una stella non accesa, ma ci sono altre piazze cui regala emozioni. Le più importanti? Catania, dove è fra i protagonisti del grande ritorno in A nel 2006 (Pasquale Marino, allenatore dell’epoca, è uno dei suoi riferimenti tattici), e poi Napoli, dove l’anno dopo ottiene un’altra promozione. In panchina, quell’Edy Reja rimasto in ballottaggio con lui per sbarcare oggi a Palermo. Poi tre titoli col Cluj in Romania. Proprio contro il Napoli, Roberto esordirà in A sabato prossimo al Barbera. Di certo si presenta con un carattere forte. E’ uno che non le manda a dire, ne sanno qualcosa due ex rosanero con cui da allenatore De Zerbi ha appena avuto pesanti liti: Gaetano Auteri e Rino Gattuso, nella sfide con Benevento e Pisa. Nella gestione dello spogliatoio dicono sia rigido ed inflessibile e non accetti intromissioni. Ma oggi arriva a casa Zamparini, presidente a dir poco invadente. Sarà proprio una bella sfida la sua prima volta in serie A“. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”.