Corriere dello Sport: “Santana leader. Brivido Palermo”

L’edizione odierna del “Corriere dello Sport” riporta le dichiarazioni rilasciate ieri in conferenza stampa da Mario Alberto Santana direttamente dal ritiro del Palermo di Petralia Sottana. Sui motivi del suo ritorno l’argentino ha dichiarato: «Sono stato io a contattare Sagramola per chiedergli di far parte di questa nuova era. Mi hanno dato fiducia e li ringrazierò a vita. Ci sono tanti giocatori senza lavoro, dobbiamo sentirci fortunati per questa opportunità. Cercherò di ripagarli al massimo. Se sono qui è perché mi ritengo integro. Non fossi stato in grado di fare due metri, avrei cambiato lavoro. Vivo a Palermo e so di andare incontro a difficoltà. Però, posso dare ancora tanto». L’emozione è davvero tanta: «Tutto mi emoziona, piccole e grandi cose: la famiglia, i parenti, la città, il fatto di avere iniziato qui la mia carriera. La stessa strada mi ha riportato indietro. Sono un palermitano adottato, i miei figli sono nati qui, mi sento parte di questa città». L’argentino si è detto pronto e determinato: «Sarà l’anno più importante della mia carriera. Palermo mi ha cresciuto e lanciato. E mi viene la pelle d’oca, solo a parlarne. Frosinone poteva rappresentare il canto del cigno. A Genova, ho fatto sei mesi fuori rosa. Avevo deciso di smettere, non sentivo più gli stimoli quando mi ha chiamato la Pro Patria. Dopo tanta insistenza ho accettato. Ora questo tuffo nel passato, ma con la voglia di scrivere una favore». E sul passato in rosanero: «Quel Palermo non esiste più, anche i compagni capiscano. Con la Pro Patria ho fatto la seconda punta, direi benino, anche se alla mia età devo imparare certi movimenti. Comunque un contributo alla Pro Patria l’ho dato. Trequartista? Ho ricoperto più volte il ruolo, ci penserà Pergolizzi a sistemarmi nel migliore dei modi. Coppia gol con Ricciardo? Non lo conoscevo. Ci vorrà tempo, ma siamo intelligenti e tutto diventa più facile». Capitano? «Non so se chiamarmi leader, tutti dovranno esserlo, poi capitano lo si diventa in campo. Sarà un anno con tante aspettative, c’è da trasferire la nostra esperienza ai più giovani. Durante gli allenamenti non sento volare mosca significa che sono concentrati. La squadra si sta comportando bene e sappiamo di avere una grande responsabilità. Ce la prenderemo noi grandi. Mi aspettavo questo amore da parte dei palermitani e capisco che i ragazzi possano avere un po’ di paura. Hanno tuttavia valori e disponibilità. Cercheremo di essere bravi noi a dar loro la tranquillità necessaria. In D non conta se uno è più bravo di un altro. La differenza la fa lo spogliatoio. E noi siamo una famiglia. Se la squadra va dritta verso la montagna che deve scalare, non troverà ostacoli. ».