Corriere dello Sport: “Zeman a Pescara sale l’entusiasmo”

“A metà mattinata di ieri sul sito del Pescara appare una insolita news: “stop alle porte chiuse, fino al termine della stagione accesso libero al Poggio degli Ulivi, la società invita tutti i tifosi a seguire sin da oggi l’allenamento dei ragazzi” LA SUGGESTIONE Attenzione, vuoi vedere che…? Ebbene sì, è tornato Zdenek Zeman, con il suo stile inconfondibile della casa di vetro, tutto alla luce del sole, non c’è nulla da nascondere neanche agli avversari, tanto quello che vogliono fare in campo le sue squadre si sa, poi sta a riuscirci più o meno bene. Ovviamente il Pescara se la passa talmente male che non sarebbe il caso di entusiasmarsi troppo, però alme
no per un giorno si festeggia un amore ritrovato. Spazio alla suggestione, il resto si vedrà. Perché a questa piazza interessa soprattutto (o forse solo) il gioco d’attacco e all’idea che anche il prossimo campionato (qualunque sia la categoria) alla guida della squadra ci sarà il boemo  l’ambiente è pervaso da una tangibile euforia. Infatti, raccogliendo l’appello della società, nel primo pomeriggio al Poggio degli Ulivi erano in tanti a seguire l’allenamento, oltre 300 che non hanno resistito al richiamo del Maestro, silenziosi, curiosi, con gli smartphone a portata di mano per immortalare l’evento. PRIMO APPROCCIO. Zeman ha seguito tutta l’amichevole contro gli Allievi da una postazione decentrata, insieme al presidente Sebastiani e ai direttori sportivi Peppino Pavone e Luca Leone. Si erano incontrati già intorno a mezzogiorno quando l’allenatore è arrivato in città insieme al fido Cangelosi. Un passaggio negli uffici del presidente, poi tutti insieme a pranzo in un ristorante di pesce
nella zona collinare. All’uscita, verso le 13,45, la prima sorpresa, con uno stuolo di cronisti e telecamere ad aspettarli. Zeman ha abbozzato la sua solita smorfia di compiacenza e poi si è divertito con le immancabili mezze verità. «Guardate che anche oggi sono venuto solo a mangiare». Poi, incalzato: «Cerco di capire se posso essere utile a questa squadra. Che sensazioni provo dopo cinque anni? Ma io non ce l’ho (le sensazioni)». Ovvio che un personaggio del genere o lo ami o lo odi: qui lo amano. C’è il terreno più fertile che abbia incontrato nella sua carriera, humus a volontà, un’empatia che si avverte nell’aria. Dopo aver assistito all’allenamento, sempre circondato da un capannello di gente (ma ben più corposo), le ultime parole della sua prima giornata da figliol prodigo. «Ci vediamo domani a mezzogiorno, forse…». Irresistibile. Quindi si è infilato nella macchina del presidente e insieme sono tornati in ufficio per definire gli ultimi dettagli e postare la firma su un contratto di 18 mesi, fino a giugno 2018, alle condizioni previste (100, più 500, più bonus per eventuali miracoli).  MOSSA D’EFFETTO. A proposito del presidente, quello di Sebastiani è stata strategicamente una grande mossa. Un coupe de theatre dopo due settimane infernali, vissute tra la sconfitta tennistica contro la Lazio, le contestazioni, l’attentato incendiario alle sue auto e all’abitazione, l’altra sconfitta di Torino, quella con lo 0-3 dopo neppure un quarto
d’ora, le paventate dimissioni di Massimo Oddo, la momentanea conferma, infine l’esonero. In pratica non si era fatto mancare niente. Poi l’idea del blitz capitolino a casa-Zeman. Rischiava di trovarsi la porta sbattuta in faccia (dopo le polemiche dell’estate 2015), invece…”. Questo quanto riportato da “Il Corriere dello Sport”.