“Che Zamparini parli non è una novità. Nessuno meglio di lui conosce il valore del dialogo. Oggi non ha segreti e racconta passato, presente e futuro del Palermo, da Vazquez a Borriello, dai cinesi agli americani, da Lazaar a Pinilla, dal mercato al futuro, dal prossimo viaggio in Cina al fatto che oggi, per la prima partitella della stagione, non ci sarà. Grandi e piccole storie. Addio a Vazquez, ultimo pezzo pregiato del Palermo. «Non è l’ultimo, ne abbiamo ancora: Posavec, Balogh, Embalo. Pensavate la stessa cosa quando è andato via il fenomeno Pastore e sono arrivati Dybala e Vazquez, due scartine… Spero anche che Quaison possa esplodere e che Hiljiemark faccia di più. Via Sorrentino, ottimo portiere anche se ha preso sessantacinque gol, ecco Posavec, giovane e con le stesse qualità di Donnarumma». Ha dimenticato Goldaniga. Anche lui in partenza? «Non se ne parla, è felice di restare. Stiamo scherzando?». Palermo cantiere aperto. Ritardo fisiologico o problemi di bilancio? «Ci penserà Foschi a costruire il Palermo del futuro. Ha un budget a disposizione (dieci milioni, ndr) e non ha speso nulla perché non trova chi comprare». Soddisfatto della cifra ricavata dalla cessione di Vazquez (quindici milioni, ndr)? «No, vale molto di più, diventerà uno dei migliori in Europa e sarà la mia rivincita. Me se vi faccio vedere i messaggi che mi ha mandato quasi piangendo… Presidente dopo quello che ho fatto per Palermo, è la mia occasione! Quando un giocatore ha queste idee come trattenerlo?». Altre operazioni in uscita? Lazaar? Gonzalez? «Lazaar mi ha chiesto di partire ed è in scadenza. Non fermo nessuno che vuole lasciarci. Neppure Gonzalez (ieri, Zamparini ha parlato a lungo con lui, ndr). Caso mai, prendo uno di valore superiore». Pinilla o Borriello? «Pinilla non ci interessa. Borriello potrebbe ma deve venire con testa, stipendio e premi da Palermo. Dipende da Foschi, la settimana scorsa era a pranzo con lui. A me piace. Ma il reparto che necessita di interventi urgenti è il centrocampo. Jajalo in regia, Hiljemark e Chochev non si discutono, mancano altri due o tre elementi di valore. Foschi ha nomi importanti, però se fanno un’asta, il Palermo non può competere». Angulo? «Non lo conosco, Foschi decide, poi vedo il filmato e dico sì o no. Comprare in B? Un serbatoio trascurato. Lo dimostra Cionek. Nel finale di campionato è stato il miglior difensore». Una chioccia per Posavec? «Sì, un portiere anziano, una sicurezza in caso di infortunio. Impossibile mettere alle sue spalle un altro giovane. Lo dice Foschi e mi trova d’accordo». Cinesi o americani? A chi cederà il Palermo? E la lettera d’intenti di Cascio? «Ce l’ho, sono io che ritardo a spedire i dati, non vedo nessuna urgenza. Il Palermo, ceduto Vazquez, è una società con ottima liquidità e sta chiudendo l’accordo con procuratori come Mascardi, per delle cose che hanno ottenuto dal Tas. Intanto, mi difendo. Ho presentato un esposto contro Mascardi e compagni alla Procura della Repubblica. Abbiamo chiesto una dilazione in quattro anni non del dovuto, ma del … rubato (letterale, ndr), con garanzia fidejussoria. Se non accettano, chiederò al Tribunale di intervenire». Torniamo alla cessione societaria. «Se vendo non è per bilancio in rosso o per bisogno di soldi, ma per migliorare la storia del Palermo. Le credenziali debbono darle loro. Cascio? Il nome non basta. Che forza ha? I cinesi li conosco e aspetto che arrivino il 20 con la proposta dello stadio, del centro sportivo e di tutto il resto. Non abbiamo fretta, ma con l’accordo mi sollevano il morale. Poi, andrò in Cina, per definire il contratto anche se l’attesa durerà circa sei mesi perché è necessaria l’approvazione del governo. E potrò spendere di più». Squadre che rischiano la retrocessione?. «So solo chi ha già vinto lo scudetto (la Juve, ndr). I miei non avranno un premio salvezza ma in base al rendimento e al bilancio economico. Se va bene, ci saranno soldi per tutti. Non sarà un campionato folle come l’anno scorso. Sono un suo devoto, Santa Rosalia, mi aiuterà». Oggi, amichevole (ore 17) contro l’Asko Mittlern, formazione austriaca di dilettanti. Ballardini si presenta. «Ho molta fiducia in Ballardini, non è uno che vuole cambiare squadra come Iachini… Intanto, in attesa dei cinesi, sto cercando un personaggio di qualità che faccia il presidente di transizione e che mi rappresenti in sede. A Palermo non l’ho trovato». Di Marzio si è defilato? «No, è il mio consulente per l’estero. L’anno scorso è stato prezioso, gli ho chiesto di aspettare per trovare la sua collocazione e dissipare gelosie che può suscitare. Mi interessa come amico e perché di calcio ne capisce. Quando mi ha raccomandato: “Faccia il contratto a Lo Faso, è un grande!” L’ho ascoltato e il ragazzino è qui con noi»”. Questo ciò che si legge sull’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport”