Corriere dello Sport: Zamparini «Soci stranieri, incontro a breve. Palermo avanti con Ballardini e Di Marzio, squadra più forte ma non sarò presidente»
“Passata la paura, abbondano gli interrogativi. Zamparini, rilanciato dalla salvezza ormai quasi insperata, proverà a restare un altro anno per cercare nuove soddisfazioni? Lascerà il timone del comando cedendo a un gruppo estero, oppure affiderà la presidenza a un uomo di fiducia? Le prime dichiarazioni dopo il pericolo scampato, rilasciate dal presidente a Radio Kiss Kiss, non sciolgono i dubbi. Zamparini conferma un incontro con investitori interessati a rilevare il club (si svolgerà giovedì con intermediari di un gruppo americano, non quello portato da Tacopina, ma siamo alle primissime fasi di una trattativa) ma allo stesso tempo indica già scenari per la prossima stagione: «Per noi è come fosse una promozione – ha affermato il patron friulano – le cose si erano messe male, siamo riusciti a raddrizzare una situazione disperata. Il futuro? In questi giorni avrò un colloquio diretto con investitori esteri affinchè si costruisca un Palermo forte. Non sarò il presidente, troverò qualcuno che si metta al mio posto e stabiliremo un budget di spesa». Intanto però conferma Ballardini e Di Marzio: «L’esperienza di quest’anno ci servirà tantissimo, nella prossima stagione ci sarà ancora Ballardini in panchina. Faremo la squadra insieme a lui e Di Marzio». Il ruolo chiave da coprire è quello di un dirigente di raccordo forte, non necessariamente un direttore sportivo almeno nell’idea di Zamparini: «Una delle grandi lacune è che io non ci sono mai – ripete il presidente – mancava una figura di esperienza, ho scelto Di Marzio che conosco bene da anni. Lo ringrazio tanto, ha portato una ventata di entusiasmo in un ambiente depresso, è diventato amico di tutti i giocatori. Spero che resti ma non tanto come dirigente del Palermo piuttosto come mio consulente personale». Di Marzio. Per partire senza gli equivoci che troppe volte hanno penalizzato una progettualità nel Palermo, bisogna subito capire se c’è unità di intenti al vertice. Perché per esempio Di Marzio ha già indicato chiaro e tondo a Zamparini da cosa secondo lui bisogna ripartire: dallo zoccolo duro di trentenni che ha salvato il Palermo, ovvero Sorrentino, Maresca, Vitiello e Gilardino, lasciando partire il solo Vazquez per fare cassa («farebbe benissimo il falso nove a Roma» ha suggerito ieri Zamparini definendo el Mudo «il più forte trequartista in giro»). Un’idea che il presidente ha fortemente avversato fino a pochi mesi fa. I fatti lo avranno portato a cambiare parere? Potrebbe anche essere troppo tardi perché Sorrentino e Maresca sono a scadenza di contratto ed ora potrebbero essere loro a dire no alla proposta di rinnovo. Diversamente, fa capire Di Marzio, bisognerebbe reperire sul mercato giocatori dello stesso spessore morale e di esperienza attorno cui costruire la squadra. Operazione onerosa e per nulla facile soprattutto se Zamparini continuerà a non investire come ha fatto negli ultimi anni e a spendere (poco) solo per potenziali giovani promesse che molte volte non si rivelano adeguate alla serie A. Santa Rosalia. La notte dopo la salvezza è stata intensa. Sia Ballardini che i giocatori hanno confessato di avere dormito pochissimo cercando di scaricare l’adrenalina. Ma la prima cosa fatta appena svegli è stata esaudire una promessa. Proprio i big del gruppo, dal capitano Sorrentino a Maresca, Vitiello, Gilardino, Gonzalez e Vazquez, sono saliti a piedi al santuario di Santa Rosalia, patrona di Palermo. Ai piedi della cui statua era stata posta una sciarpa rosanero. «Un impegno da mantenere» ha affermato Sorrentino. Per celebrare una impresa che molti ritengono un piccolo “miracolo” calcistico”.