Zamparini: «Siamo già nel futuro»
L’edizione odierna de “Il Corriere dello Sport” ha realizzato una lunga intervista a Maurizio Zamparini, in cui il patron affronta vari: dal mercato, al rischio fallimento, passando dal futuro di Nestorovski e la collaborazione con Lupo e Tedino. Ecco l’intervista integrale:
“La porta si apre: è Maurizio Zamparini, tenuta da training, settantasette anni a giugno, splendidamente portati. «Quindici minuti, finisco con i cinque tibetani e sono da lei…».
I cinque che? «…Riti tibetani. Li pratico da sette anni, ogni mattina, e convogliano flussi di energia. Semplici esercizi dell’eterna giovinezza. Ne ho bisogno, come tutti. Addirittura i capelli non diventano più bianchi. Cerchi su internet».
Lo faremo. Il patron è puntuale. Parliamo di calcio e di altro. Due grandi appuntamenti nel 2018, prima con la giustizia, o con “l’ingiustizia” come l’ha definita, e poi con la A. «Punto essenziale la promozione, l’altro un incidente di percorso e un grosso dispiacere. Ne usciremo bene. Strategie per eliminare Zamparini? Mandanti? La vicenda non è chiusa e non voglio parlarne. Ero e resto tranquillo, i conti del Palermo sono a posto e, dopo l’ultimo bilancio, già si fanno retromarce …».
Corre dietro a un pallone da oltre trent’anni. «Il calcio è solo una minima parte dei miei investimenti. Prima di morire vorrei creare altri posti di lavoro, dare un esempio di quello che si può e si deve fare in questo paese senza futuro».
Dice di volere vendere, intanto va avanti. Anno nuovo, vita nuova? «Il presidente Giammarva è persona di grande livello e di garanzia, anche per eventuali acquirenti ai quali raccomanderò la sua figura da un punto di vista amministrativo e di palermitano doc. Ha controllato i conti e se a Zamparini non si deve credere, a lui si può. Il futuro del Palermo non è mio. Non dovessimo trovare compratori, avrei mille altre idee, sono un vulcano. Aspettiamo la decisione del Tribunale, il rubinetto del credito è chiuso e per fi nire questa stagione c’è bisogno di mettere mani al portafogli. Lo farò. Bisogna anche che il Palermo venga sostenuto dai tifosi».
Così lontano, così vicino. Emozioni e decisioni vissute e maturate a più di millecinquecento chilometri di distanza. «Lo ammetto: è negativo che in sede non ci sia mai. Per questo sono fi nito in B. Ho creduto a persone non all’altezza, ho commesso tanti errori per il fatto di fi darmi di chi falsava la realtà e impediva ai migliori di farsi avanti. Il primo strafalcione però l’ho compiuto io mandando via Ballardini. Dagli errori anche alla mia età s’impara. Oggi non li rifarei, come non prenderei Lo Monaco. Ed eviterei collaboratori in malafede che mi hanno ingannato».
Lei è comunque un uomo fortunato. «È vero. Il matrimonio con Tedino, per esempio. Ho visto il Pordenone dominare contro il Parma nei play off malgrado spese e ingaggi contenuti. Questa è bravura, E poi conta la persona. Tedino come Lupo. “Uomini” prima che competenti. La mia soddisfazione è stata quella di scoprire giovani palermitani come Siracusa e Todaro, capo uffi cio stampa e team manager, e altri ragazzi di qualità, innamorati dei loro compiti. C’è di più. L’avvocato Pantaleone e il suo staff agiscono in sintonia con la signora De Angeli, una delle migliori amministratrici del mondo calcistico, con me da trent’anni, che ha perfi no la firma in banca. Una … sorella. Con uno staff del genere si può costruire. Non prometto nulla se non di pianifi care il futuro. Con Zamparini e senza Zamparini. Che non ha più l’età …».
Il gol è la sublimazione del business, c’è bisogno di investimenti. «Con l’attuale budget non si va Europa, bisogna solo compiere salti mortali, possibili con Tedino e Lupo, ma sempre di rischi si tratta. Con loro è la prima volta, da quando faccio calcio, che prendo tre polacchi (Dawidowicz, Murawski e Szyminski) a costi bassissimi e stipendi limitati, utili allo scopo. Non siamo maghi. Ho imparato che normalità e competenze pagano. Mi auguro però che entrino soldi freschi perché il calcio è cambiato».
Tedino ha trovato la strada giusta, il Palermo vola. «Con Tedino e Lupo ci vedremo a fine settimana, parleremo di mercato, della promozione e sia chiaro che stiamo già costruendo la squadra per la prossima stagione. Io ci metto la mia esperienza, Tedino e Lupo le loro abilità. Hanno recuperato giocatori contestati e defi niti improponibili; i valori dello spogliatoio e della solidarietà; dato gioco e carattere vincenti. A distruggere ci vuole poco, anche Cavani e Dybala sono stati attaccati e un allenatore quando vede un calciatore fi schiato e deriso ci rimane male. Per il futuro la nostra scelta è un mercato giovane e di prospettive».
Palermo in testa alla classifica e in fuga chiede solo opportuni ritocchi. «Saranno Lupo e Tedino ad indicarmi eventuali aggiustamenti. Discuteremo se vale la pena cambiare una rosa collaudata. Prendiamo una punta per relegarla in panchina? Oppure mandiamo fuori Nestorovski o Trajkovski? Una follia».
E se arrivasse una straordinaria offerta per “Nesto”? «Se intendiamo dodici o quindici milioni non è quella che ci smuove. Nestorovski serve per la A. Venticinque milioni? Se per Dybala ne off rissero cento, la Juve lo impacchetterebbe e lo manderebbe via subito. Ma è un’ipotesi che non regge. Sostituire Monachello o La Gumina? In teoria, non abbiamo bisogno di nulla: Monachello ha dimostrato che fa gol, La Gumina che sta crescendo».
Se Coronado gira è un altro Palermo. Intanto, Trajkovski e Chochev si confermano presenze basilari. «Coronado è fantasia e operosità, un talento senza confi ni; Trajkovski cuce il gioco come pochi, deve solo maturare in personalità e Chochev è sempre al posto giusto. Ma prima? Una preghiera ai palermitani: i giocatori sono come i figli e hanno bisogno di amore soprattutto quando sbagliano. Se pensate che vanno avanti a fischi e calci nelle parte basse non si ricava nulla»”.